Riparte da Ronaldo la sfida alla Champions «Ancora bianconero al mille per cento»
caso o perché si è un co...».
Con sei scudetti in undici anni di serie A (uno col Milan, cinque con la Juve) Allegri marca a uomo uno che spesso ha condiviso il suo stesso destino, Giovanni Trapattoni, che si è fermato a quota sette. E il bello di questa Juve — il vero motivo di una festa senza fine — è che il suo dominio può durare ancora a lungo. «Però dobbiamo migliorare nella gestione psicologica di certe situazioni — sottolinea Max, che dà implicitamente ragione a Ronaldo e al suo gesto alla fine di Juve-ajax che accusava la squadra di aver avuto paura — : ci sono imprevisti che vanno affrontati senza perdere la bussola...». Conquista l’ottavo scudetto consecutivo per manifesta superiorità. In ogni campo professionale (società-squadra-tecnico). La società è ben guidata da Andrea Agnelli che si è permesso di mettere alla porta un dirigente di grande esperienza come Beppe Marotta: i motivi veri di questo divorzio non sono mai emersi, prima o poi si sapranno, la verità salta sempre fuori, soprattutto se è fastidiosa... Agnelli ha costruito una società che sa guardare al futuro e all’europa: da questa base nasce lo squadrone imbattibile in Italia e competitivo in Europa. Dove si è inserito un fuoriclasse come Ronaldo che ha dato una credibilità maggiore alle ambizioni internazionali della Juve: se prima dell’arrivo di CR7 si parlava soprattutto di Real, Barcellona, Manchester United, City, Psg e Bayern snobbando un po’ la Signora, che comunque due finali le aveva fatte, da quando c’è Ronaldo, la Juve non solo è rispettata ma anche temuta. Educata e migliorata
Fabio Paratici e Pavel Nedved, parlano in coppia, perché questa è una vittoria di squadra. E squadra che vince non si cambia: «La gente che fa sport sa quanto si fatica a vincere, pensate cosa vuol dire trionfare otto volte. Il futuro? Non è il momento di parlarne — dice Paratici — ma confermo quello che hanno detto il presidente e l’allenatore. Il vantaggio della continuità tecnica è evidente. E quest’anno abbiamo anche un mese in più per parlare e programmare...». Non è una frecciata ad Allegri. Ma è questo retrogusto amaro che andrà via solo tra un po’. giornate l’anticipo con cui la Juventus ha conquistato lo scudetto: eguaglia l’inter del 2006/2007 di Mancini tecnicamente da Allegri, manca solo la Champions. Si sveglino allora Napoli, Inter, Milan e Roma, mai state nemmeno per un minuto «antijuve», etichetta così fantasiosa da sconfinare nella fantascienza. La cura di Ancelotti, l’uomo giusto a Napoli, si è notata e in futuro sarà ancora più efficace. Ma Inter, Milan e Roma, fuori da tutto da mesi, si iscrivano alla Scuola Juventus, frequentino le lezioni societarie, tecniche e di mercato di quella facoltà bianconera del calcio. L’inter ha affrettato i tempi ingaggiando Marotta e pare sulla buona strada (anche se il caso Icardi è stato mal gestito) ma deve ancora completare la sua riflessione tecnica: Spalletti o Conte. Il Milan dia piena fiducia a Gattuso senza sprecare tempo cercando alternative. La Roma deve parlare meno americano e più italiano: scommettere su Totti. Insomma per Inter, Milan e Roma più studio e meno stadio.
Sorride felice, con la schiuma in testa e gli occhi che brillano. Cristiano Ronaldo, dopo 5 giorni amarissimi in cui non si è dato pace per la Champions svanita, si gode il suo record. Nessuno, prima di lui, aveva vinto lo scudetto in Inghilterra, Spagna e Italia. Cristiano chiude il suo personalissimo cerchio di gloria: 3 in Premier con il Manchester United, 2 in Liga con il Real Madrid e adesso questo alla Juventus. «Il mio primo italiano», dice faticando a nascondere l’orgoglio. «È stato difficile, ma esserci riusciti dentro lo Stadium, a casa nostra, è molto bello».
Era venuto per la Champions, che ha perso quando la strada verso le semifinali sembrava spalancata. Ma Ronaldo si accontenta. La sua prima stagione italiana si chiude con il segno più. «Abbiamo portato a casa due titoli, non è poco. Vincere non è mai facile, non ci si riesce semplicemente schioccando le dita. L’europa perduta resta un grande dispiacere, ma l’anno prossimo e quello successivo ci riproveremo», dice facendo il giro delle televisioni e cancellando il sospetto che potesse cercare altrove nuove emozioni. La Juve rimane il mondo perfetto di Ronaldo per la gioia dei tifosi: «Resto qui al mille per cento» dice rinforzando il concetto.
La squadra del futuro sarà costruita ancora intorno a lui. E con l’ottavo scudetto in tasca, Paratici e Nedved possono cominciare a programmare. Arriveranno un paio di difensori, almeno un centrocampista e ci sarà un grande colpo in attacco. Molte le idee, parecchie le trattative abbozzate e una sola certezza: Ramsey, in scadenza con l’arsenal, è già bianconero.
Ma la prima necessità resta puntellare il reparto arretrato visto che Barzagli smette, i polpacci di Chiellini sono di cristallo e Rugani non cresce: nel mirino Savic dell’atletico Madrid e Milenkovic della Fiorentina, anche Manolas della Roma che si prende con i 36 milioni della clausola. Mendes suggerisce Ruben Dias del Benfica. Il sogno sarebbe Skriniar in uno scambio con Dybala, ma per il momento l’inter ha risposto picche: per la Joya i nerazzurri sono pronti a sacrificare Icardi e non il difensore. Marcelo potrebbe arrivare solo se dovesse andare via Alex Sandro.
In mezzo al campo bisognerà vedere chi parte. Difficile la conferma di Khedira, possibile la cessione di Pjanic e in quel caso i bianconeri potrebbero entrare in concorrenza con il Real Madrid per Ndombelè. Il ritorno di Pogba sarebbe il sogno juventino, ma sembra difficile riuscire a strappare il Polpo al Manchester United. Ndombelè è il giusto compromesso. Il Madrid avrebbe già offerto 70 milioni al Lione. Un investimento consistente. Zaniolo piace per aumentare la colonia italiana e perché è un giovane di prospettiva, come Chiesa. Si parla di un’offerta da 120 milioni per Milenkovic e Federico, il giovane bomber che la famiglia Della Valle vorrebbe provare a trattenere almeno un altro anno. La Juve vuole abbassare la cifra inserendo delle contropartite, consapevole che ai viola piacciono sia Orsolini (Bologna)
Obiettivi e sogni Chiesa, Milenkovic, Savic, Zaniolo e Ndombelè gli obiettivi, Pogba e Salah i sogni
che Mandragora (Udinese). Il colpo a sorpresa potrebbe essere Salah. Un acquisto stile Ronaldo per aumentare il valore tecnico e commerciale del club. I bianconeri potrebbero approfittare dei dissapori tra l’egiziano e Klopp. Ma Salah piace a tutta Europa e lo scatenato Real Madrid, intenzionato a rivoluzionare e potenziare la rosa, un tentativo lo farà. Molto dipenderà anche dalle uscite. E dal tesoretto che i bianconeri riusciranno a mettere da parte cedendo Dybala (Paratici però ha dichiarato di volerlo tenere), Douglas Costa e magari anche Pjanic e Alex Sandro. Serve una nuova Juve per ridare l’assalto alla Champions maledetta.