Presidente in tv ora lo è davvero
Zelensky eletto presidente con il 73%. Le capitali aspettano per complimentarsi. Non ha deputati in Parlamento
Il nuovo presidente ucraino, il comico Volodymyr Zelensky non è paragonabile a Grillo: in tv interpretava un professore che scardina la corruzione. E il personaggio è diventato presidente.
MOSCA Il Cremlino è cauto e dice che per congratularsi col vincitore aspetterà il conteggio di tutte le schede. Ma altrettanto prudenti appaiono le cancellerie occidentali, anche se Trump, Macron e Merkel hanno già inviato messaggi dopo che lo scrutinio in corso ha confermato la vittoria di Volodymyr Zelensky con il 73 per cento dei voti.
Il fatto è che il nuovo presidente dell’ucraina è un quasi perfetto sconosciuto. E, soprattutto, l’ex attore e produttore televisivo non ha affatto chiarito dove intende condurre la seconda più popolosa repubblica ex sovietica dopo la Russia. E cosa voglia fare per fermare il conflitto strisciante nel Donbass che ha già fatto 13 mila morti.
Accordo con la Russia, dice. Ma in che termini? Cedendo territori? Riconoscendo l’indipendenza della Crimea ormai entrata a far parte integralmente dell’ingombrante Paese vicino?
Per capirlo si cerca di leggere in controluce le dichiarazioni rilasciate durante la campagna elettorale. Quelle poche frasi in cui Zelensky ha detto qualcosa di concreto, al di là delle affermazioni propagandistiche che erano comuni a tutti i candidati. Sulla Crimea, ad esempio, il 24 marzo ha dichiarato che, «realisticamente», sarà possibile riportarla sotto il controllo di Kiev solo «quando il potere cambierà in Russia». E questo che vuol dire? Che lui auspica un simile cambio? O che, per ora, è meglio mettere una pietra sopra la questione? Nel dubbio, la Russia sembra voler mettere le mani avanti e dice che l’elezione «potrebbe» essere stata falsata dal fatto che tre milioni di ucraini in Russia non hanno potuto votare. Fatto che appare un po’ pretestuoso visto che nell’est russofono dell’ucraina Zelensky ha vinto in tutti i collegi (come nell’ovest, peraltro, a parte Lviv).
Ancora più vaghe le sue indicazioni per il Donbass dove due regioni si sono autoproclamate autonome. Il neopresidente ha detto che si potrebbero piazzare truppe internazionali di pace sulla linea del fronte. Ma poi ha aggiunto che quello è un problema interno ucraino. Quindi, niente peacekeeper. Comunque dice di voler «lanciare una campagna di informazione» per vincere i cuori dei separatisti e convincerli che «sono ucraini». Velleitario, secondo molti.
Il fatto è che Zelensky, probabilmente, non ha per ora la minima idea di cosa fare. Nato 41 anni fa in una cittadina dell’ucraina centrale, russofono, figlio di uno scienziato e di una ingegnere, ha sempre e solo fatto l’attore e il produttore tv. È diventato famoso con una serie sulla tv del potente oligarca Ihor Kolomoisky (e questo gli viene in continuazione rinfacciato). Lui interpretava un professore di liceo che durante una lezione fa una tirata contro la corruzione. Gli studenti lo filmano, il video diventa virale e a furor di popolo il prof viene eletto alla presidenza, come poi è avvenuto nella realtà. Il presidente-attore (quello della fiction) non si fida di burocrati e politici e quindi mette nei posti chiave amici e colleghi; e con loro inizia a fare piazza pulita.
Nella realtà, il candidato Zelensky si è circondato di ex compagni di lavoro e di qualche «esperto» legato proprio a Kolomoisky. Ma ora deve affrontare il Parlamento: nella Rada, che può bloccare qualsiasi sua iniziativa e che sceglie gran parte del governo, lui non ha nessuno. E se non si inventa qualche cosa, dovrà aspettare fino a ottobre per nuove elezioni.