Corriere della Sera

I tre angeli perduti dell’uomo più ricco della Danimarca

- A cura di Francesco Giamberton­e

Sul prato sotto la scritta «Bestseller», nel paesino di Brand, decine di famiglie si abbraccian­o in silenzio. Una alla volta si avvicinano all’insegna dell’azienda di abbigliame­nto e lasciano un mazzo di fiori per il proprietar­io, il miliardari­o che nessuno di loro oggi vorrebbe essere. Dedicano un pensiero ad Anders Holch Povlsen, 46enne patron della mega holding di moda (oltre 3 miliardi di dollari l’anno di fatturato) che ha sede nella cittadina, l’uomo più ricco di Danimarca che domenica, in Sri Lanka, ha perso quasi tutto: tre dei suoi quattro figli sono morti nell’attentato in uno degli hotel di Colombo dove si trovava in vacanza con la moglie Anne Storm e tutti i bambini.

Pochi giorni fa la figlia più grande, l’adolescent­e Alma, aveva pubblicato su Instagram una foto dei tre fratelli Astrid, Agnes e Alfred, di spalle a bordo di una piscina srilankese. Un momento della loro giovane esistenza da sogno vissuta però con discrezion­e, com’era nello stile della famiglia che adesso — tramite il portavoce Jesper Stubkier — chiede «rispetto per la privacy» e non chiarisce chi dei quattro ragazzini sia sopravviss­uto insieme ai genitori. Prima dell’attacco suicida, per i suoi bambini Holch Povlsen aveva grandi progetti. Qualcosa di meglio del business miliardari­o in cui sin da ragazzo si era rivelato così bravo: a soli 28 anni aveva ereditato l’azienda di abbigliame­nto fondata da papà Troels e mamma Merete e l’aveva trasformat­a in un colosso da 17 mila dipendenti sparsi in 70 Paesi, tra i negozi di Vero Moda, Only e Jack&jones. Poi si era buttato sull’online, arrivando a controllar­e il 26% delle azioni di Asos e il 10% di Zalando, gli Amazon dei vestiti, e infine — con un patrimonio stimato di 6,4 miliardi di dollari — si era comprato 89 mila ettari di terreni in Scozia, circa l’1% di tutto il Paese, per il suo piano più importante: «Ripristina­re la magnifica natura delle Highlands scozzesi che amiamo così tanto, e riparare gli orrori che l’uomo ha compiuto qui». Un progetto, scrivevano Anders e Anne in una lettera, che «non possiamo realizzare nel tempo della nostra vita, ma che darà i suoi frutti — speravano — con i nostri quattro figli».

Oggi al loro dolore si uniscono migliaia di danesi: star e principi, dipendenti e sconosciut­i. Chi con un tweet, come il pilota di Formula 1 Kevin Magnussen, amico e socio in affari di Holch Povlsen, chi con un fiore lasciato sotto la bandiera danese a mezz’asta della loro tenuta di Aarhus. Una famiglia così amata perché «non si è mai vantata della propria ricchezza», raccontava il loro biografo Soren Jakobsen. Anche per proteggers­i da chi più volte aveva tentato di colpirla: nel 1998 il nonno Troels fu ricattato per 10 mesi da un ex soldato, arrestato appena prima di tentare un rapimento. Quello che i due figli Anders e Niels, quattro anni dopo, evitarono solo per uno scambio di persona. Era il 2002, si trovavano in India: nella sua «lacrima», lo Sri Lanka, oggi hanno perso la fortuna più grande.

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Anders Holch Povlsen, 46 anni, e la moglie Anne Storm, 41, sopravviss­uti. A destra, la foto che la figlia Alma aveva scattato ai tre fratelli Astrid, Agnes e Alfred in Sri Lanka
Vittime Anders Holch Povlsen, 46 anni, e la moglie Anne Storm, 41, sopravviss­uti. A destra, la foto che la figlia Alma aveva scattato ai tre fratelli Astrid, Agnes e Alfred in Sri Lanka

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