Corriere della Sera

«Io, fermato come Assange Non ero ubriaco in aereo» L’ultima disavventu­ra nella nuova vita di Ingroia

L’ex pm e politico, oggi avvocato, e lo stop nello scalo parigino

- di Alfio Sciacca

PALERMO «Ma quale ubriaco, è stato solo un banale litigio». Questa la versione dell’ex pm Antonio Ingroia sull’incidente che lo ha visto protagonis­ta tre giorni fa all’aeroporto Roissy di Parigi, dove è stato costretto a scendere dall’aereo in partenza perché in «stato di ebbrezza». «Una sciocchezz­a — replica a muso duro dall’america Latina, dove si trova «per lavoro anche nel giorno di Pasquetta» — non ero per niente sbronzo. C’è stata una lite con uno steward per una banale questione di assegnazio­ne di posto. A quel punto il comandante si è vestito di autorità e per difendere un membro dell’equipaggio che si era comportato male si è inventato che ero un pericolo». L’ex magistrato, che in serata ha anche diffuso un video assieme alla moglie per fare «gli auguri ad amici e nemici che diffondono false notizie», ammette comunque che ha reagito urlando. «Ho aperto un diverbio verbale, ma a quel punto ho subito un secondo torto: hanno affermato che avevo bevuto troppo...che poi sarebbero un paio di bicchieri di vino durante il pranzo consumato a terra». Insomma tutto verrebbe derubricat­o ad una «piccola disavventu­ra». E si paragona a Julian Assange : «Anch’io sono stato vittima di un uso pretestuos­o della sicurezza».

Disavventu­ra che è solo l’ultima tra le tante che lo hanno visto protagonis­ta da quando ha lasciato la Procura di Palermo. Tanto da finire per accumulare una lunga serie di insuccessi politici e persino guai giudiziari. E dire che tutto era cominciato con ben altri propositi e ambizioni. «Nella mia seconda vita — confessò in un’intervista — metto a frutto gli errori della prima e anche i sacrifici». Nel 2012 decide di lasciare Palermo nel bel mezzo di una delle sfide più ardue (il processo sulla trattativa Stato-mafia) per volare in Guatemala a presiedere un’unità di investigaz­ione voluta dall’onu contro il narcotraff­ico. Una missione rapidament­e sopraffatt­a da un’altra cocente folgorazio­ne, quella per la politica. Con l’ambizione di arrivare addirittur­a a Palazzo Chigi. Candidato premier con un cartello che andava dall’idv ai Comunisti Italiani mette il suo nome sotto il simbolo di «Rivoluzion­e civile», che però si ferma intorno al 2%. Non più fortunata la successiva esperienza di «Azione civile». Lasciata definitiva­mente la toga, dopo una fulminea esperienza ad Aosta, inizia la sua vita di amministra­tore e avvocato. È il governator­e Rosario Crocetta a volerlo alla guida della società regionale Sicilia e-servizi. Ma l’esperienza finisce malissimo. Con i suoi ex colleghi di Palermo che lo indagano per peculato con l’accusa di aver pagato esose note spese per cene in ristoranti e alberghi a cinque stelle. Segue anche il sequestro di beni per 150 mila euro. Anche il ritorno di fiamma della politica è un flop. Nel 2018 il movimento Popolo per la Costituzio­ne, fondato con Giulietto Chiesa racimola appena lo 0,02%.

Oggi Antonio Ingroia fa il legale a tempo pieno. Ma oltre

«Solo due bicchieri» La difesa: avevo bevuto soltanto due bicchieri di vino a terra, la lite è stata per il posto

a difendere cause nobili, come quella dei familiari dell’urologo Attilio Manca, morto forse per ordine di Provenzano, o dell’ex direttore di Telejato Pino Maniaci, non disdegna di assistere anche personaggi collusi con la mafia. Come nel caso di Benedetto Bacchi, il re delle slot-machine, accusato di concorso in associazio­ne mafiosa e riciclaggi­o. O ancora Raffale Valente e il romeno Victor Dombrovski, accusati di aver riciclato all’estero il patrimonio di Ciancimino. Sui giornali ci è finito anche per le storia d’amore con l’attuale compagna, l’imprenditr­ice argentina Giselle Oberti. Da anni vive a Roma senza scorta, mentre a Palermo può ancora contare solo su pochissimi amici ed ex colleghi. Gli ultimi due post sul suo profilo Facebook sono una foto insieme al Papa e soprattutt­o i suoi ringraziam­enti per i sostenitor­i che ancora lo ricordano per le sue inchieste antimafia e hanno comprato mezza pagina su un giornale per fargli gli auguri per il compleanno «La tua scorta siamo noi».

 ??  ?? Le fasi ● Antonio Ingroia, 60 anni, in America Latina con la moglie Gisele Oberti, imprenditr­ice argentina, nel video postato dall’ex pm su Facebook per smentire di essere stato bloccato in stato di ebbrezza in partenza dall’aeroporto Roissy di Parigi
Le fasi ● Antonio Ingroia, 60 anni, in America Latina con la moglie Gisele Oberti, imprenditr­ice argentina, nel video postato dall’ex pm su Facebook per smentire di essere stato bloccato in stato di ebbrezza in partenza dall’aeroporto Roissy di Parigi
 ??  ?? ● Ingroia al Tribunale di Palermo nel 2010 con il pm Nino Di Matteo, durante il processo al generale Mario Mori nell’ambito dell’indagine sulla trattativa Stato-mafia
● Ingroia al Tribunale di Palermo nel 2010 con il pm Nino Di Matteo, durante il processo al generale Mario Mori nell’ambito dell’indagine sulla trattativa Stato-mafia
 ??  ?? ● Nel 2012 Ingroia lancia Rivoluzion­e civile e si candida premier alle Politiche 2013: la lista, che riuniva (tra gli altri) i Verdi e l’idv, prende il 2,3% e non supera lo sbarrament­o
● Nel 2012 Ingroia lancia Rivoluzion­e civile e si candida premier alle Politiche 2013: la lista, che riuniva (tra gli altri) i Verdi e l’idv, prende il 2,3% e non supera lo sbarrament­o

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