Corriere della Sera

La sfida hi-tech dell’auto-robot

Tesla e il nuovo chip per guida autonoma Telecamere o laser? Le soluzioni dei big per evitare incidenti

- Di Michela Rovelli www.corriere.it

Solo passeggeri a bordo. Quando sarà possibile staccare davvero le mani dal volante e lasciarsi «guidare» è una domanda che ci si pone da tempo. Secondo Tesla manca pochissimo. Ieri sera la società di Elon Musk ha spiegato la sua idea di futuro su quattro ruote. Una scommessa che punta a conquistar­e un mercato promettent­e. Secondo Intel, genererà 800 miliardi di dollari all’anno entro il 2030.

La chiamano Full Self-driving ed è una tecnologia che si appoggia a un processore dove due cervelli indipenden­ti dialogano e decidono come muovere la vettura. Un combo di 6 miliardi di transistor in grado di processare 2,5 miliardi di pixel al secondo. Il primo chip sviluppato da Tesla — lo sta studiando da tre anni — ma anche il «migliore» al mondo pensato per l’auto a guida autonoma, secondo Musk. L’autista robotico si affiderà agli stessi «sensi» già montati sulle vetture in circolazio­ne: 8 telecamere, 12 sensori a ultrasuoni, un radar frontale. E, aggiunge Musk, anche il computer per «manovrarle» si trova già nascosto sotto la carrozzeri­a. Lo ripete due volte: «Tutte le nuove auto in produzione hanno già l’hardware necessario per la guida autonoma. Bisognerà solo aggiornare il software». E il costo è di 5.000 dollari.

I dubbi non mancano e gli analisti sono già preoccupat­i che la descrizion­e di un sistema di «totale autonomia» possa creare un falso senso di sicurezza, creando situazioni potenzialm­ente pericolose che però questi computer potrebbero non essere ancora in grado di gestire. E provocando quindi incidenti: l’ormai superato Autopilot — il sistema di assistenza alla guida già attivo sulle Tesla — ne ha già provocati diversi, di cui uno (il primo) mortale, nel 2016.

Il traguardo della guida autonoma,

Miliardi di dollari: il giro d’affari che l’auto a guida autonoma creerà entro il 2030 (stima Intel) comunque, non è ancora stato tagliato. Il punto nevralgico sono i dati. Affinché la tecnologia che permette a una vettura di muoversi da sola all’interno di un nucleo urbano possa essere affidabile, è necessario che questa conosca al centimetro le condizioni dell’ambiente.

Tesla sfrutta le centinaia di migliaia di vetture su strada per arricchire i database: Musk ha dichiarato che la sua società è in grado di digerire l’analisi di tre milioni di miglia ogni giorno.

L’unica altra società che può competere al momento è Google, con la sua partecipat­a Waymo. Non vende vetture, ma ha applicato la sua tecnologia su centinaia di minivan e ha iniziato da pochi mesi a «dare passaggi» con il servizio Waymo One. Qui però si sfruttano più che altro miglia «simulate». Musk non crede in questa ricostruzi­one del mondo «virtuale», così come ha fatto scelte diverse sulle tecnologie. Waymo si basa sui sensori Lidar — simili ai radar, inviano milioni di segnali laser al secondo e misurano le distanze da ogni oggetto attorno — mentre Tesla le ha sempre rifiutate. «Stampelle» di cui ci si deve liberare, le chiama Musk. Hanno il vantaggio di creare immagini ad alta risoluzion­e e di funzionare al buio, ma sono molto costosi, inaffidabi­li in caso di forti perturbazi­oni e impongono modifiche struttural­i alle vetture. Tesla si affida dunque alle telecamere mentre gli altri rivali ci scommetton­o. Uber, ad esempio, che ha però fermato i suoi test dopo un incidente mortale lo scorso anno. General Motors, che ha invece in programma di lanciare la sua guida autonoma l’anno prossimo. Ed Apple: tra i pochi dettagli del suo misterioso progetto, c’è lo studio di Lidar di nuova generazion­e. Meno cari, dovrebbero permettere di catturare immagini tridimensi­onali anche a centinaia di metri di distanza.

Al lavoro sono in tanti ma ieri Tesla ha preso coraggio e alzato l’asticella. La definizion­e di produttore di auto elettriche non le basta. Ora si presenta come la società che inaugura l’era dei robot alla guida.

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I modelli Tesla La Model 3 su cui sta lavorando ha 8 telecamere, 12 sensori e un radar frontale
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