Smartphone pieghevole, Samsung rinvia la vendita
Doveva essere una tecnologia di «rottura» con il passato. Ma pare che il nuovo Samsung pieghevole Fold, di cui la società ieri ha rinviato il lancio, si «rompesse» anche nel presente. Meglio «attendere qualche settimana» per fare nuovi test come ha fatto sapere la società coreana. Non è certo la prima volta nella storia che una tecnologia — peraltro oggettivamente innovativa come lo schermo pieghevole — richieda un po’ di tempo aggiuntivo. Thomas Edison, finanziato da Jp Morgan la cui casa sulla Fifth Avenue fu la prima a utilizzare le lampadine, impiegò anni per perfezionare la sua tecnologia a corrente continua. Quando era a un passo dal riuscirci
spuntò un suo ex dipendente, Tesla, costringendolo a rinviare ancora. L’unico a festeggiare fu Rockfeller che come magnate del petrolio preferiva le lampade a gasolio. Anche l’automobile non se la vide bene all’inizio del Novecento, almeno fino a quando non arrivò un uomo, Ford, che comprese che le persone, se interpellate, gli avrebbero chiesto solo carrozze più veloci.
Per non parlare della draisina, la proto-bicicletta inventata dal conte Drais nel 1817. All’inizio fu vietata anche a Milano: causava incidenti. Mancavano i freni.
In epoche più recenti, quando ancora era vivo Steve Jobs, ci fu il caso dell’iphone 4 la cui antenna veniva schermata dalla mano. Al netto dei singoli casi, la tecnologia procede per miglioramenti continui. Ed è sempre stato così. Piuttosto siamo noi consumatori a vivere ormai in un ecosistema «drogato» dove le categorie merceologiche sembrano poter crescere all’infinito. In «Interstellar», di Christopher Nolan, il suocero del protagonista Cooper sembra parlare, guardandosi indietro, del nostro mondo: «Ogni giorno quando ero bambino sembrava che inventassero qualche cosa di nuovo. Prova a immaginare: sei miliardi di persone e ognuna che vuole avere tutto. Era sempre Natale». In questo siamo fortunati: il Natale è ancora lontano.
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