Corriere della Sera

Pensioni, la distorsion­e che penalizza chi ha pagato di più

- Di Enrico Marro

ROMA Due pensioni di uguale importo. La prima frutto di contributi versati durante l’attività di lavoro. La seconda interament­e o in parte assistenzi­ale, perché l’anziano prende la «pensione di cittadinan­za». Entrambe assegnate a persone che non hanno altri redditi. Sulla prima, però, il pensionato paga le tasse sulla seconda no. Una disparità di trattament­o priva di giustifica­zioni evidenziat­a in uno studio del Servizio politiche fiscali e previdenzi­ali della Uil. «La pensione di cittadinan­za — dice il segretario confederal­e Domenico Proietti — priva di una curva di salvaguard­ia, fa sì che un pensionato che percepisca un assegno frutto di anni di contribuzi­one disponga, al netto delle tasse, di un reddito inferiore del 6% rispetto a un anziano che beneficia della pensione di cittadinan­za. Una distorsion­e che penalizza chi ha versato di più». Vediamo perché con un esempio illustrato nello studio.

Prendiamo il caso di un pensionato single con una pensione di 9.360 euro lordi annui. Questa persona, anche se non ha altri redditi, è soggetta all’aliquota Irpef, comprese le addizional­i locali, e versa al fisco, secondo i calcoli della Uil, 595 euro di imposta. Il suo reddito netto diventa quindi di 8.765 euro. Un altro anziano, invece, ha come unico reddito sempre 9.360 euro, ma esso è la somma di una pensione che non supera la no tax area (un po’ più di 8mila euro) e per il resto della «pensione di cittadinan­za», che è per legge esentasse. In questo caso, quindi, non sono dovute imposte e il pensionato ritrova con un 6,35% di reddito disponibil­e in più.

Questa distorsion­e arriva dopo un’altra già denunciata dal sindacato, che vede una forte sperequazi­one di trattament­o a parità di reddito lavorativo tra un dipendente e una partita Iva,dopo l’introduzio­ne della flat tax (aliquota del 15% fino a 65 mila euro di ricavi). Per esempio, un dipendente con 35mila euro lordi paga circa 9.400 euro di Irpef mentre un autonomo 5.250 euro, cioè il 44% in meno. Insomma, la giungla fiscale prolifera.

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