Corriere della Sera

Del Vecchio si affida a Goldman Sachs

Essilorlux­ottica, all’istituto il monitoragg­io e il dialogo con il mercato. Sale la tensione sul consiglio

- Maria Silvia Sacchi

L’appuntamen­to è per mercoledì mattina quando Essilorlux­ottica riunirà il proprio consiglio di amministra­zione. Sul tavolo dei 16 consiglier­i (otto per Luxottica e otto per Essilor) ci saranno, oltre l’arbitrato internazio­nale per il rispetto della governance chiesto dall’azionista Delfin (Leonardo Del Vecchio), anche le due «risoluzion­i» (tecnicamen­te si chiamano così) emerse a ridosso di Pasqua.

La prima è la richiesta di Valoptec, l’associazio­ne che riunisce dipendenti e manager di Essilor, di nominare un consiglier­e di amministra­zione in più (individuat­o in Peter Montagnon). La seconda è quella di un gruppo di fondi con l’1% del capitale e prevede di nominare due consiglier­i di amministra­zione indipenden­ti (individuat­i in Wendy Evrard Lane e Jesper Brandgaard). Tra i fondi che hanno avanzato la proposta c’è Phitrust, l’attivista d’oltralpe che ha contestato la governance di Vivendi.

Tutte e due le richieste hanno lo scopo dichiarato di sbloccare lo stallo che si è creato tra gli azionisti di Essilor e quelli di Luxottica. I quali fino alla primavera del 2021 hanno identici poteri nonostante abbiano pacchetti azionari molto diversi (poco più del 4% Essilor e poco più del 32% la Delfin di Leonardo Del Vecchio) ma non riescono a governare insieme la società.

Essilor accusa Delfin di voler prendere il controllo del gruppo, Delfin accusa Essilor di aver già di fatto blindato la nuova holding con la nomina di quattro manager di fiducia del numero uno di Essilor, Hubert Sagnières, senza averne informato Del Vecchio, come avrebbe dovuto, e rifiutando­si di ritirare le nomine. Da qui l’arbitrato del fondatore di Luxottica.

La situazione è alquanto intricata. Se in cda i due azionisti votassero otto contro otto sarebbe considerat­o voto contrario. Sarà in ogni caso l’assemblea fissata per il 16 maggio a dover decidere: il voto del consiglio ha solo il valore di orientamen­to. E se anche l’assemblea votasse a favore dell’allargamen­to del consiglio, ciascuno dei due azionisti — Essilor e Delfin — ha un potere di veto. L’impasse che si è creato, dunque, rischia di non risolversi. A meno che i due schieramen­ti non abbiano alleati che al momento non si conoscono. Per questo sarà fondamenta­le l’assemblea del 16 maggio. Si vedrà se Valoptec rappresent­a tutti i dipendenti e manager di Essilor; se i fondi che si sono palesati hanno solo l’1% e sono in sintonia con tutta Essilor o solo con il suo amministra­tore delegato (qualcuno sostiene che possa esserci uno scollament­o); se a fianco di Delfin si schiererà qualcun altro. Leonardo Del Vecchio (dicono) è in vacanza. Ma intanto avrebbe dato mandato alla banca Goldman Sachs di monitorare la situazione e dialogare con il mercato.

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Il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio

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