Corriere della Sera

Renault-nissan, Ghosn resta in carcere (con nuove accuse)

- Francesca Gambarini

Il pubblico ministero giapponese ha formalizza­to una nuova incriminaz­ione, la terza, nei confronti di Carlos Ghosn: secondo la procura l’ex capo dell’alleanza Nissan-renault avrebbe trasferito fondi societari a una succursale in Oman per interessi personali, causando una perdita di 5 milioni di dollari alla Nissan.

Il manager è chiamato a rispondere di appropriaz­ione di denaro per uso personale, un reato di abuso di fiducia aggravata che — scrive il quotidiano «The Japan Times» — è per gli esperti il più grave capo d’imputazion­e sin qui presentato contro il manager. Il tycoon 65enne — fino a pochi mesi fa uno dei manager più potenti del mondo, tanto da aver addirittur­a noleggiato il castello di Versailles per il suo matrimonio da favola — era stato arrestato nuovamente a inizio aprile dopo un breve periodo di libertà su cauzione, e continua a negare ogni addebito. Il suo avvocato ha criticato duramente il modo in cui si sta svolgendo l’inchiesta e ha presentato il ricorso, insieme alla richiesta per la libertà su cauzione.

L’arresto di Ghosn risale al 19 novembre 2018, quando il manager viene incarcerat­o insieme al braccio destro, Greg Kelly, al loro arrivo all’aeroporto di Tokyo. L’accusa è di aver falsificat­o lo stipendio e di non aver dichiarato al Fisco quanto realmente ha percepito dal 2010 al 2015. Ghosn viene subito esautorato dalla carica di presidente di Nissan (scelta riconferma­ta l’8 aprile) dal board, ma si dichiara innocente, posizione che mantiene anche davanti ai giudici a gennaio. Alle accuse si è aggiunta, nel mese di dicembre, anche quella di aver coperto con i conti di Nissan delle perdite personali dovute a investimen­ti sbagliati durante la crisi del 2008. La scarcerazi­one, più volte richieste, viene negata fino a marzo: Ghosn nel frattempo si dimette dalla presidenza di Renault, che aveva mantenuto fino a quel momento. A febbraio dichiara che è stato messo in atto un complotto nei suoi confronti. Rilasciato su cauzione (8 milioni di euro) il 5 marzo, non può lasciare il Giappone. A fine marzo, Renault segnala agli investigat­ori i pagamenti sospetti verso l’oman; il tycoon viene ri-arrestato il 4 aprile e di nuovo incriminat­o il 22 aprile per «abuso di fiducia aggravata».

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milioni di dollari La cauzione pagata da Carlos Ghosn per il rilascio L'ex ceo Carlos Ghosn, 65 anni, già capo di Renaultnis­san: è stato arrestato a novembre

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