Istruzione, una crisi di fiducia Ecco perché la scuola è affaticata
Nell’inserto in edicola fino a sabato un forum con la rettrice del Sant’anna di Pisa e 4 presidi
Scuola e università oggi in Italia sono «affaticate». Per capire il quadro dell’istruzione del nostro Paese, il nuovo numero de «la Lettura», il #386 in edicola fino a sabato, raccoglie nelle quattro pagine iniziali la testimonianza di chi lavora ogni giorno negli atenei e negli istituti. L’emergenza pedagogica è stata al centro di un forum organizzato dal supplemento con la nuova rettrice della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa, Sabina Nuti (il suo primo giorno effettivo sarà l’8 maggio), e con quattro dirigenti di scuole di diverso ordine e grado, da Nord a Sud: Donatella D’amico, Roberta Fantinato, Adele Porta e Maddalena Venzo.
Dal dibattito, coordinato dalla giornalista Alessia Rastelli, emerge che non solo tra le cause di «sofferenza» del sistema scolastico c’è la mancanza di fondi, ma anche un più generale clima di sfiducia verso il sapere e la conoscenza. «La scuola — osservano le partecipanti al forum — non può che riflettere le criticità dell’italia. La centralità dell’istruzione nel nostro Paese manca, non c’è una visione di lungo periodo. Nella società sta passando l’idea che tutti possono fare tutto senza essere preparati». A questo si aggiunge, raccontano le docenti, lo sfaldarsi dell’alleanza docenti-famiglie. «Gli insegnanti non sentono il riconoscimento sociale e si ha spesso la sensazione che i genitori vogliano evitare ai figli frustrazioni e delusioni». Il tutto in un mondo che cambia in fretta, sotto la spinta ad esempio delle nuove tecnologie.
Come uscirne? «Per ridare prestigio alla scuola — suggeriscono tra l’altro rettrice e dirigenti — sarebbe utile misurare i risultati e condividerli all’esterno. Importante è anche reclutare gli insegnanti migliori e poi retribuirli diversamente in base al loro impegno». Accompagna il forum un intervento di Elena Ugolini, anche lei dirigente scolastica, già sottosegretario all’istruzione del governo tecnico di Mario Monti: «In Italia — esorta — esiste una povertà educativa che va combattuta perché è allo stesso tempo l’effetto più grave e la causa più profonda di ogni altra povertà». L’istruzione, concordano tutte le partecipanti al dibattito, «deve tornare a essere un ascensore sociale indipendentemente dalla famiglia e dal territorio di provenienza».
Nel nuovo numero altre voci femminili sono al centro di un dialogo sulla nuova stagione del Teatro Greco di Siracusa. Emilia Costantini ha incontrato tre attrici (Maddalena Crippa, Laura Marinoni, Elisabetta Pozzi) e una regista (Muriel Mayette-holtz) che portano in scena Elena e Le Troiane di Euripide e Lisistrata di Aristofane. Le donne e la guerra sono il tema, di «feroce attualità», che rievoca la tragedia delle profughe siriane e la protesta di palestinesi e israeliane per la pace. Un articolo di Annachiara Sacchi racconta l’allestimento di Stefano Boeri per Le Troiane, realizzato con gli alberi sradicati dalla tempesta di ottobre in Friuli.
Prosegue, infine, il dizionario delle Parole d’europa: «Incertezza», «Fake e fatti» sono i vocaboli scelti da Katerina Tucková (Repubblica Ceca) e da Michal Hvorecký (Slovacchia) per esprimere la loro idea sull’identità di due Paesi uniti fino al 1992.