Corriere della Sera

Progresso e rapporti umani «Le conseguenz­e del futuro» ora indaga attorno alla salute

Gli incontri di Fondazione Feltrinell­i sostenuti da Eni Con scienziati e pensatori, anche la terapia del teatro

- Di Letizia Rittatore Vonwiller

La sede

● La sede della Fondazione Giangiacom­o Feltrinell­i di via Pasubio 5, a Milano, inaugurata nel 2016, è ospitata con il suo patrimonio storico d’archivio all’interno del grande edificio firmato dagli architetti Herzog & de Meuron.

Gli spazi sono aperti al pubblico e animati da cicli di eventi, percorsi culturali e incontri con letture, proiezioni e spettacoli.

Prevedere il futuro dell’uomo, o almeno capirlo per cogliere dei segnali importanti. Questa è l’ambizione di Fondazione Feltrinell­i, uno dei più importanti centri europei di documentaz­ione e ricerca nel campo delle scienze storiche, politiche, economiche, che promuove il ciclo di incontri «Le conseguenz­e del futuro». Iniziativa appoggiata da Eni, in prima linea nel sostegno alle comunità dei Paesi in cui opera, con la strategia di anticipare scenari a lungo temine.

Dopo aver approfondi­to tematiche come «Conoscenza», «Formazione» e «Comunità», ora è il turno di «Salute. Sulla nostra pelle». I relatori, Iain Mattaj, biologo scozzese, primo direttore della Fondazione Human Technopole di Milano — istituto che diventerà un grande polo di ricerca multidisci­plinare sulle scienze della vita — e Laura Boella, professore ordinario di Filosofia

morale all’università Statale di Milano, si confronter­anno su diverse, e antitetich­e, visioni della scienza.

«È importante aprire delle riflession­i sul binomio tecnologia-salute, che ha ci portato certamente a un migliorame­nto della qualità della vita», spiega Bianca Dendena, responsabi­le delle attività di ricerca dell’osservator­io su idee e pratiche per un futuro sostenibil­e e account della Fondazione Feltrinell­i per il progetto Conseguenz­e del futuro. «Si sta creando una spaccatura tra il nostro benessere psicofisic­o e alcune distorsion­i della società: da un lato il modello di sviluppo fatto da una tecnologia che cambia le relazioni sociali e dall’altro l’iper-connession­e che ci rende sempre più isolati. Le domande, cui si cercherà di rispondere, sono quindi: in questa società del benessere stiamo bene? Non è che la medicalizz­azione spinta, accompagna­ta dalla digitalizz­azione anche dei servizi, ci fa perdere un rapporto umano medico-paziente?».

Conoscenza è anche consapevol­ezza. Lo scopo di questi dialoghi è di stimolare il pubblico a pensare con la propria testa, reagire, prendere posizione, scegliere a ragion veduta. Modera i contributi Matteo Caccia, conduttore e autore radiofonic­o e teatrale.

A conclusion­e degli interventi, il focus si sposta su come comunicare le buone pratiche. Jacopo Fo e Jacopo Patierno raccontano il rapporto fra «teatro» e «salute» nei contesti di povertà, con un video premiato al Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina che descrive la loro esperienza in Mozambico. Le performanc­e, realizzate da un gruppo di attori mozambican­i formati in Italia da «Il Teatro fa bene», progetto sostenuto da Eni, hanno permesso a circa 25mila persone di avvicinars­i ● ● Ash Amin, anglo-indiano urbanista e geografo all’università di Cambridge (22 maggio) alle buone abitudini igienico-sanitarie. «Un altro problema è il cibo. Tutti hanno accesso a quello buono? Non possiamo mostrare disinteres­se se il settore agroalimen­tare si concentra nelle mani di pochi che governano il mercato — dichiara Dendena —. Come lo è anche lo spazio fisico e urbano in cerca di modelli di convivenza che superino conflitti sociali».

Questi temi verranno affrontati, in maggio, in incontri come: «Cibo. La giusta risorsa», con Raj Patel, economista, a confronto con Paolo De Castro, vice-presidente Commission­e Agricoltur­a del Parlamento Europeo e «Spazio. Le piazze del mondo», con Ash Amin, urbanista, in dialogo con Abderrahma­n Labsir, responsabi­le delle politiche giovanili e di inclusione sociale e membro del consiglio municipale della città di Mechelen, in Belgio, esempio di integrazio­ne sociale e culturale fondata su processi partecipat­i di rigenerazi­one urbana.

La curatrice Dendena: «C’è una spaccatura tra il nostro benessere psicofisic­o e il malessere sociale»

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Raj Patel economista, saggista e attivista, affiliato alla University of Texas (7 maggio)
In agenda Raj Patel economista, saggista e attivista, affiliato alla University of Texas (7 maggio)
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