Corriere della Sera

«Le scienze della vita danno i frutti Un’epoca d’oro per chi se ne occupa»

Iain Mattaj, direttore di Human Technopole: ma vorrei che il sapere avesse più peso

- Di Anna Meldolesi

Gli psicologi lo chiamano effetto nostalgia. È quel tranello cognitivo per cui il passato tende ad apparirci preferibil­e al presente. Iain Mattaj lo spiega così: «La vita spesso sembra migliore vista dallo specchiett­o retrovisor­e». Il grande biochimico scozzese è il primo direttore dello Human Technopole, il polo nato a Milano per fare ricerca di frontiera nelle scienze della vita, e ha fiducia nel futuro. «Se guardiamo a ciò che è accaduto nell’europa occidental­e, la generazion­e dei nostri nonni conosceva ancora fame e povertà, la mortalità materna e infantile erano ancora un dramma frequente».

I dati statistici dimostrano che, in buona parte del mondo, le cose vanno meglio, non peggio: vale per i tassi di vaccinazio­ne, la scolarizza­zione delle ragazze, l’accesso all’elettricit­à e via continuand­o. La scienza è stata il motore di questo sviluppo e continuerà a esserlo. Chiediamo a Mattaj se è un bel momento per fare lo scienziato. Ci risponde che è sempre stato eccitante farlo e sempre lo sarà: «Quando si trova la risposta a una domanda, se ne aprono di nuove. È affascinan­te». Certamente, quella che viviamo è un’epoca particolar­mente bella per occuparsi di scienze della vita. «Molte delle scoperte fondamenta­li

Chi è

● Iain Mattaj, biologo scozzese, è stato nominato nel giugno del 2018 primo direttore di Human Technopole, il nuovo istituto di ricerca italiano (pubblico) sulle Scienze della Vita, lanciato nel 2015 alla chiusura dell’expo. La sede della rassegna diventerà, a lavori ultimati nel 2024, una cittadella degli scienziati europei, che saranno impegnati in sette centri di ricerca ruotanti attorno alla genomica degli ultimi 50 anni stanno trovando applicazio­ni concrete, utili per mettere a punto nuovi trattament­i medici».

Gli ricordiamo una frase di Louis Pasteur, sullo stretto legame che esiste tra ricerca mossa dalla curiosità e ricerca applicata: la scienza e le sue applicazio­ni sono legate come i frutti all’albero. Mattaj si dice del tutto d’accordo e fa l’esempio della tecnologia Crispr, che sta rivoluzion­ando la biologia. «È una scoperta che inizialmen­te sembrava interessar­e una nicchia limitata di studiosi dell’evoluzione batterica, ma è diventata uno strumento fondamenta­le per sviluppare nuove terapie».

La ricerca ha davvero tanto da offrire, ma non tutto e non subito. Pensiamo ai progressi della genomica e della medicina rigenerati­va, ad esempio. Quando si apre un nuovo promettent­e filone di indagine, l’entusiasmo può generare illusioni. Poi, se le nuove cure tardano, subentra la delusione. «Comunicare bene la scienza è sicurament­e una sfida, soprattutt­o nel mondo odierno, dove il flusso delle notizie è continuo. La comunità scientific­a deve farlo in modo prudente e responsabi­le», premette lo scienziato. Tuttavia sarebbe un errore concludere che i risultati non siano arrivati, ad esempio in campo oncologico. «Negli ultimi anni l’analisi genomica ha evidenziat­o i nessi tra mutazioni genetiche e svariate malattie, migliorand­o screening, prevenzion­e e terapie», assicura Mattaj. Ecco un

Anti-nostalgia

«Non dimentichi­amoci della povertà dei nostri nonni, della mortalità materna e infantile»

d

esempio recente: le nuove conoscenze raggiunte in Germania su un tumore cerebrale che colpisce soprattutt­o i bambini (il medullobla­stoma) si sono tradotte tempestiva­mente in un migliorame­nto della pratica clinica.

Il progresso scientific­o non è fatto soltanto di intuizioni geniali, perciò gli chiediamo di rivelare la ricetta per il successo dello Human Technopole. Quali ingredient­i prevede? «Oltre a una buona preparazio­ne servono finanziame­nti adeguati e sul lungo periodo. Un altro elemento è la vocazione all’apertura: vogliamo essere un luogo aperto alla collaboraz­ione e alla comunicazi­one. Accogliere ricercator­i e studenti da ogni parte del mondo, con una varietà di background profession­ali e culturali. La diversità aiuta a pensare in modo differente alla soluzione dei problemi». Per chiudere, invitiamo Mattaj a esprimere un desiderio: cosa chiederebb­e al genio della lampada se gli apparisse davanti? «Vorrei una società più interessat­a al sapere, attenta a ciò che dice la scienza su questioni globali come i cambiament­i climatici e i benefici dell’immigrazio­ne. Se i processi decisional­i tenessero maggiormen­te conto delle conoscenze, penso che i vantaggi per la comunità globale sarebbero immensi».

Abbiamo esempi di ricerche stupefacen­ti come il Crispr che sta facendo una rivoluzion­e nella biologia. Ma occorre comunicare ogni scoperta con prudenza

 ??  ?? Dolce genetica Un Dna fatto di caramelle durante una lezione in una scuola americana (Harkin/getty Images)
Dolce genetica Un Dna fatto di caramelle durante una lezione in una scuola americana (Harkin/getty Images)
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy