Corriere della Sera

Buffon, il portiere da 10 scudetti non sa ancora se resterà a Parigi

Il rinnovo sembrava fatto, ma il k.o. in Champions ha messo anche lui in discussion­e

- Paolo Tomaselli

La stella dei 10 scudetti di Gigi Buffon è appesa al petto, appena sopra il disegno della cattedrale di Notre Dame, che il Paris Saint Germain ha voluto stampare sulla maglia nel giorno della festa. È l’ottavo titolo della storia per il club francese, due in meno di quelli del portiere, che si conferma il calciatore italiano con più campionati vinti: il primo all’estero, conquistat­o il giorno di Pasqua dopo due match point falliti e rimanendo in panchina a scherzare con Neymar contro il Monaco, ha il sapore della novità assoluta. Dopo i due vinti da giovane fenomeno con la Juve, i due revocati, la serie B, e naturalmen­te i magnifici 7 scudetti con Conte e Allegri, come una rivincita senza fine.

Del resto a 41 anni ogni frutto che ancora si raccoglie dal campo viene gustato in modo diverso: «Le persone che non soffrono mai non possono crescere né sapere chi sono» ha rilanciato Gigione via social, per dare un significat­o non banale a una vittoria che in Francia e fuori tutti davano per scontata. Sono parole di James Baldwin, scrittore americano, cresciuto in povertà e che a Parigi ha vissuto a lungo: nero, omosessual­e, attivista per i diritti delle minoranze, uno a cui sarebbe mancata giusto la caccia al sacro Graal della Champions per sperimenta­re un altro tipo di lotta dura e ancora senza successo. Quella è toccata in sorte alla Juventus, al Psg e a Buffon: un triangolo in cui il punto in comune è proprio il portiere, che sulle spalle si è caricato un doppio fardello sulla strada Torino-parigi. «Andate oltre ogni amarezza, ragazzi — ha scritto Gigi agli ex compagni che sabato hanno tagliato il loro traguardo —. E festeggiat­e, perché state continuand­o a scrivere una storia fantastica!».

Anche quella sotto la Torre Eiffel non è certo una pagina secondaria — 14 gare di campionato, 5 in Champions dopo le 3 iniziali saltate per squalifica con l’82% di tiri neutralizz­ati —: non più tardi di due partite fa, contro il Nantes, Buffon ha fatto una splendida parata a una mano su colpo di testa ravvicinat­o. Una delle sue. Ma la respinta goffa contro lo United nella folle gara di ritorno degli ottavi è stato un colpo duro da metabolizz­are, perché si è aggiunto agli orrori dei compagni e ha portato all’ennesima rimonta choc per i parigini, che avevano vinto 2-0 a Old Trafford e hanno perso 3-1 al Parco dei Principi, uscendo troppo presto dall’europa un’altra volta. Da allora tutti sono in discussion­e, compreso il tecnico Tuchel e il d.s. Henrique. Prima di quella sera Buffon era ormai pronto a firmare per un altro anno, addirittur­a con una possibile opzione per una terza stagione, ma il contratto per adesso è rimasto sulla scrivania. Le certezze sono la volontà del portiere di continuare a stupirsi di fenomeni come Mbappé e Neymar e poi magari anche di stupire ancora. La coabitazio­ne con Areola, nazionale francese di 27 anni, sembra l’ultimo dei problemi e potrebbe essere un punto di ripartenza per una squadra che ha un deficit di leadership e personalit­à. Magari serve uno sceriffo stile Mourinho. Ma intanto un portiere con la stella al petto può essere ancora utile.

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Gigi Buffon chiacchier­a in panchina con Neymar, tornato dopo l’infortunio, prima della partita con il Monaco che domenica ha assegnato il titolo di Ligue1 al Psg
(Afp) In panca Gigi Buffon chiacchier­a in panchina con Neymar, tornato dopo l’infortunio, prima della partita con il Monaco che domenica ha assegnato il titolo di Ligue1 al Psg
 ?? (Afp) ?? Stelle Neymar e Mbappè con la maglia per Notre Dame
(Afp) Stelle Neymar e Mbappè con la maglia per Notre Dame
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