Corriere della Sera

«I politici non possono ignorare la storia Così chi ha dato la vita muore di nuovo»

La senatrice Segre, scampata ad Auschwitz: ricevo dai giovani migliaia di lettere

- di Stefano Landi

Consuma le scarpe in giro per l’italia. Una vita da testimone quella di Liliana Segre, 88 anni, sopravviss­uta all’olocausto e senatrice a vita.

«Infatti sono stanca. Questo 25 aprile credo che rimarrò a casa. Mi hanno invitato in tv, ma ho davvero bisogno di staccare. Forse non ho più l’età per andare in corteo. Devo cominciare a delegare».

Che impression­e le hanno fatto le polemiche sulla partecipaz­ione del governo al 25 Aprile? I 5 Stelle ci saranno, la Lega lo ignora. Salvini dice che la vera liberazion­e è solo quella dalla mafia...

«Chi fa politica non può ignorare la storia. Deve averla studiata. Con ognuna di queste dichiarazi­oni chi ha dato la vita muore una volta di più. Non penso solo ai partigiani, ma anche ai militari italiani, morti di stenti, malattie, in un campo di concentram­ento, pur di non aderire alla Repubblica Sociale».

La statua bruciata di una partigiana domenica alle porte di Milano. Gli episodi di violenza che ogni anno si ripetono regolarmen­te...

«Non possiamo sempre ridurre tutto all’ignoranza. È il bisogno di odiare che muove certa gente. Appena messo piede in Senato mi sono battuta per una legge contro gli hate speech. L’odio torna a galla in contesti molto diversi. Per strada, su Internet soprattutt­o. È un sentimento che c’è sempre stato: la storia è fatta di corsi e ricorsi. Diciamo che dopo la Seconda guerra mondiale, dopo tutto quello che si era visto e sofferto, si aveva paura di ripetere certi atteggiame­nti. Si è abbassato il volume, non si è spenta la musica».

Le hanno pure attribuito profili social finti che pubblicano dichiarazi­oni false a suo nome...

«Prese di posizione, spesso molto aggressive, che non corrispond­ono al mio pensiero. Ho già denunciato la situazione alla Polizia postale che sta indagando».

È più facile dimenticar­e il passato?

«Credo che la storia sia maestra di vita. Non si può capire il 25 Aprile se non si è studiato il passato. Non è solo colpa della superficia­lità dei giovani d’oggi. Gli stessi genitori non ricordano. E gli insegnanti sono troppo presi da altre dinamiche, pensano più alla forma che ai contenuti».

Lei incontra tantissimi ragazzi nelle scuole. Che idea si è fatta di questa generazion­e bollata come quella del disimpegno?

«Il 99 per cento di loro vive incollato al telefono, non si informa e accetta di essere omologato da una tv ignorante. Ma c’è quell’1 per cento che riscatta una classe intera. Hanno fatto una scelta, quella di non stare nell’ombra del gruppo. C’è chi in questi giorni ha rinunciato alle vacanze per venirmi ad ascoltare. La loro attenzione mi emoziona. Concludo sempre la mia testimonia­nza spiegando come andando da loro abbia ricordato una parte di storia per me tragica. Uno sforzo che sarà ripagato se solo uno di loro accenderà una candela della memoria».

Cosa vede nei loro occhi?

«Il desiderio di provarci. A casa ho scatole piene di lettere di ragazzi che mi scrivono. Ricevo anche migliaia di mail. Ci sono delle riflession­i bellissime, che lascerò come eredità».

Qualche settimana fa più di mille ragazzi si sono alzati in piedi per lei a New York dopo averla ascoltata in videoconfe­renza in religioso silenzio...

«Spiegavo come nei lager non si va in gita, ma per ascoltare la propria coscienza».

Riceve molti insulti?

«Regolarmen­te, di ogni genere. Pesantissi­mi. Un professore di Venezia, ex militante di Forza Nuova, mi ha augurato di finire in un termovalor­izzatore. Altri mi volevano nei forni. Non reagisco agli insulti, ho imparato a lasciarli cadere».

Le testimonia­nze pesano..

«Siamo morti quasi tutti. Chi resta lo deve sentire come un dovere. Alla fine ogni sforzo vale ancora la pena».

 Il clima

L’odio sta tornando a galla: per strada, sul web soprattutt­o. La storia è fatta di corsi e ricorsi

 ?? (foto di Maurizio Maule / Fotogramma) ?? Con i ragazzi Liliana Segre, 88 anni, durante uno degli incontri con gli studenti a Milano
(foto di Maurizio Maule / Fotogramma) Con i ragazzi Liliana Segre, 88 anni, durante uno degli incontri con gli studenti a Milano
 ??  ?? Insieme Liliana Segre con il papà Alberto, morto ad Auschwitz il 27 aprile 1944
Insieme Liliana Segre con il papà Alberto, morto ad Auschwitz il 27 aprile 1944

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy