Corriere della Sera

«Ludopatia: occorre intervenir­e al più presto»

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Scrivo in relazione alla lettera del 18 aprile «Ludopatia, bisogna parlarne sempre di più». Nessuno affronta il problema del gambling (betting & gaming): betting (scommesse) and gaming (gioco) sono due categorie completame­nte differenti sia dal punto di vista giuridico (due diversi articoli del Codice civile italiano, 1933 e 1934), sia da tutti gli altri punti di vista. La piaga è lo Stato «padrone» del gambling in Italia. Le slot machine restituisc­ono al giocatore il 68% dell’ingurgitat­o: in qualsiasi isola dei Caraibi, in quei Casino, il «pay–out» raggiunge anche il 95% e più dell’ingurgitat­o e nessuno è affetto da ludopatie. Per le scommesse, per il mercato delle scommesse a quota fissa, che

è identico anche sotto gli aspetti giuridici, a quello mobiliare in qualsiasi Borsa del mondo, la musica non cambia. Lo «Stato strozzino» penalizza operatori e investitor­i e impedisce la pubblicità dei vari mercati e la comunicazi­one dei prezzi degli eventi sui quali è possibile investire, sanzionand­o chi sgarra. Eppure nessun quotidiano è mai stato sanzionato per avere pubblicato i prezzi e le loro variazioni sui mercati mobiliari di tutto il mondo. Il gambling di Stato in Italia è «il» problema: se nessuno interverrà, le cliniche da mille euro al dì e più, sovvenzion­ate, continuera­nno a curare malati immaginari di ludopatie e malati veri di «strozzinag­gio di Stato».

Carlo Zuccoli

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