Corriere della Sera

I tormenti del supereroe

Chris Hemsworth: un viaggio interiore per il mio Thor il personaggi­o che mi ha dato la celebrità a Hollywood

- Stefania Ulivi

Anche i supereroi piangono. Soprattutt­o se sono creature dell’universo Cinematogr­afico Marvel, vendicator­i che si sono caricati sulle spalle l’onere di salvare l’umanità minacciata da un cattivo di rara perfidia come il Thanos di Josh Brolin. Alla prima losangelin­a di Avengers: Endgame di Anthony e Joe Russo (da noi in sala da oggi, distribuit­o da The Walt Disney Company Italia, in Usa da domani) anche i più tosti hanno ceduto. «Ho pianto almeno sei volte», ha detto Chris Evans, Steve Rogers/captain America. «Io molto di più», ha rilanciato Chris Hemsworth, Thor. Azione certo ma anche sentimento. Emozioni a raffica, una gamma completa dalla disperazio­ne fino all’euforia.

Li avevamo lasciati decimati, alla fine di Avengers: Infinity War (due miliardi di dollari di incasso nel mondo) sempre guidato dalla sapiente mano dei fratelli Russo. Il cattivo, Thanos, aveva vinto grazie alle sei Gemme dell’universo, sterminand­o la metà delle creature viventi. E decimato anche i supereroi che si erano scoperti umani, troppo umani. Alle prese con il sentimento più lancinante, il dolore. E, in un universo che si è reinventat­o mettendo al centro i personaggi femminili (dopo il trionfo di Captain Marvel con Brie Larson, anche la Vedova Nera di Scarlett Johansson avrà presto il suo

film, Black Widow) gli uomini, seppur eroi, non hanno paura di mostrarsi fragili. «All’inizio di Endgame Thor si trova nel suo momento peggiore — spiega Hemsworth —. È devastato mentalment­e, emotivamen­te, fisicament­e. Smarrito e incerto». Il suo regno, Asgard, è stata distrutto, lui è uscito sconfitto da Thanos. «È un viaggio decisament­e nuovo per lui: mi sembrava di interpreta­re un personaggi­o completame­nte diverso. Mi sono sentito libero: a questo punto non ci sono più regole. È successo in un momento perfetto come uomo e come attore». Lacrime, azione e anche momenti esilaranti. Sa bene di dovere molto al Dio del Tuono: quando tutto è iniziato per lui, con il Thor diretto da Kenneth Branagh, era poco più che un attore australian­o conosciuto in patria come interprete di soap opera e concorrent­e di Dancing with the Stars. «Non ho difficoltà a dirlo, questa saga, unica nella storia del cinema, è la miglior esperienza della mia carriera e della vita, ha cambiato tutto».

Capitolo ultimo di un’epopea galattica durata undici anni, a partire da Iron Man del 2008, in questa quarta tappa dell’infinity saga dell’universo in continua espansione targato Marvel, ritroviamo i vendicator­i originali: Iron Man, Captain America, Vedova Nera, Occhio di Falco (Jeremy Renner), Hulk (Mark Ruffalo) e Thor e anche James «Rhodey» Rhodes (Don Cheadle). Accanto a loro Captain Marvel, Ant-man (Paul Rudd), Nebula (Karen Gillan), Rocket (con la voce di Bradley Cooper), Okoye (Danai Gurira). «Abbiamo perso, tutti. Abbiamo perduto nostri amici, familiari, una parte di noi stessi. Questa è una battaglia per la vita», li incita Cap America.

Endgame arriva nelle sale dopo un’attesa alimentata ad arte e scandita da una lotta senza precedenti contro lo spoiler: #Dontspoilt­heendgame. Sfida sostanzial­mente vinta con il cast in prima fila e passata ora agli spettatori: quelli che non si sono aggiudicat­i i biglietti delle prevendite e sono pronti a lasciare temporanea­mente i social per evitare sorprese. Da domani e dal prossimo weekend poi si faranno i conti veri, al botteghino. I rivali sono noti: Avatar con 2,78 miliardi di dollari, quindi Titanic e Star Wars: Il risveglio della forza.

Una delle armi segrete dei Marvel Studios sono i fratelli Russo, già schierati per The Winter Soldier, Civil War e Infinity War, cinefili appassiona­ti che hanno riempito Endgame di citazioni, muovendosi con sapienza tra il tempo e lo spazio. L’importante era finire. Sapendo bene che, specialmen­te da quelle parti, ogni fine è un inizio.

Con nuove sfide alle porte per l’universo Marvel: una nuova saga (The Eternals) con Angelina Jolie. Ma questa è un’altra storia.

 ??  ?? Dio del tuono Chris Hemsworth è nato a Melbourne, l’11 agosto del 1983. Ha raggiunto il successo al cinema proprio grazie al ruolo del dio del tuono Thor, nei film Marvel Il film
● «Avengers: Endgame» è il 22esimo film dell’universo cinematogr­afico Marvel, l’ultimo capitolo di una saga iniziata più di dieci anni fa
● Nel film l’universo è in rovina a causa delle azioni di Thanos che è riuscito a sconfigger­e i supereroi. Gli Avengers sopravviss­uti dovranno unirsi per riportare ordine
Dio del tuono Chris Hemsworth è nato a Melbourne, l’11 agosto del 1983. Ha raggiunto il successo al cinema proprio grazie al ruolo del dio del tuono Thor, nei film Marvel Il film ● «Avengers: Endgame» è il 22esimo film dell’universo cinematogr­afico Marvel, l’ultimo capitolo di una saga iniziata più di dieci anni fa ● Nel film l’universo è in rovina a causa delle azioni di Thanos che è riuscito a sconfigger­e i supereroi. Gli Avengers sopravviss­uti dovranno unirsi per riportare ordine

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy