Corriere della Sera

La Ferrari a Baku cerca risposte E Leclerc vuole incassare i crediti

Sul circuito azero corse negative per Vettel, mentre Charles ha trovato i primi punti

- Giorgio Terruzzi

Una lunga vigilia sospesa. Di questo si tratta per chi tifa Ferrari: il Gp dell’azerbaigia­n come un salvagente, non ultimo ma decisivo per tenere in pista una speranza. La rossa: bene nei test, male in Australia, bene in Bahrein, maluccio in Cina. Molto bene, in teoria, a Baku per una questione di alternanza se non altro, incrociand­o le dita.

In realtà, più dati che scongiuri, pur al cospetto della tripla doppietta messa a segno dalla Mercedes sin qui. Perché, se una macchina è lenta, beh, è lenta sempre; perché proprio in Cina il panorama, pur sfavorevol­e, ha mascherato qualche indicazion­e confortant­e consideran­do il passo gara nelle fasi centrale e finale, con ritmi e tempi in un equilibrio misterioso.

È un po’ questo il tema chiave: non sembra lecito alcun ottimismo ma non pare nemmeno il caso di considerar­e persa anche questa partita, con la sensazione che, per i tecnici del Cavallino, si tratti di trovare un equilibro per far funzionare una macchina dalle potenziali­tà intatte. Il tutto su un altro tracciato anomalo, dove servirà sfruttare la cavalleria lungo la retta infinita che porta al traguardo: 2,2 km, una lunghezza doppia rispetto al rettilineo di Monza.

Questa la caratteris­tica di una località nota soprattutt­o per le gesta eclatanti di Vettel, protagonis­ta perdente nelle ultime due edizioni disputate. Ruotata simile ad un cazzotto contro Hamilton dietro la safety car nel 2017; attacco sconsidera­to su Bottas nel 2018.

Non proprio il posto del cuore per Seb mentre a Baku Leclerc sembra trovarsi assai bene: proprio qui ottenne lo scorso anno i suoi primi punti iridati, sesto con la Sauberalfa. Non solo: Carletto si trova nella posizione migliore per riscuotere i crediti accumulati a Shanghai, quando accettò senza metterla giù dura di farsi superare da Vettel. Su questo sacrificio si è molto discusso, pur trattandos­i di un gesto non molto rilevante ai fini della classifica finale. Anzi, viene il sospetto che di un «sacrificio» non si possa parlare affatto visto che Leclerc potrà chiedere e ottenere un vantaggio in un contesto, si spera, ben più remunerati­vo.

Una consapevol­ezza che questo ragazzo già amatissimo ha ben chiara in un angolo del suo brillante cervello. Del resto, proprio Leclerc supporta l’idea — più o meno razionale — di un possibile e pronto riscatto Ferrari. È lui il vero ingredient­e nuovo dell’intera F1, un personaggi­o del quale queste corse blindate da troppo tempo hanno bisogno.

In assenza di un solo pronostico scontato o confermato — cosa mai accaduta sin qui nel 2019 — potrebbe, anzi dovrebbe toccare a lui. Perché il tempo per una rimonta Ferrari stringe. Perché il tempo di una irruzione di Charles al centro della scena è attesissim­o, dato per imminente da vecchi esperti di avventure a motore così come da un esercito di semplici, impazienti appassiona­ti.

Misteri rossi

Fin qui troppi alti e bassi, la Rossa deve trovare l’equilibrio per esprimere il potenziale

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 ?? (Ap, Getty Images) ?? Riscatto Sebastian Vettel guida la SF90 nell’ultimo Gp della Cina, negativo per la Ferrari; sopra, Charles Leclerc che a Shanghai ha aiutato il compagno
(Ap, Getty Images) Riscatto Sebastian Vettel guida la SF90 nell’ultimo Gp della Cina, negativo per la Ferrari; sopra, Charles Leclerc che a Shanghai ha aiutato il compagno

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