Torino disperata si affida a Gerasimenko
Basket, all’auxilium l’imprenditore russo che ha portato Cantù vicina al fallimento
In una stagione in cui il basket italiano ha già collezionato molti paradossi, all’orizzonte spunta quello senza dubbio più clamoroso. Dopo aver spinto Cantù sull’orlo del baratro, Dmitry Gerasimenko torna sul palcoscenico cestistico offrendo una bombola di ossigeno alla Fiat Torino. Il magnate russo di origini ucraine è pronto a versare mezzo milione di euro che contribuirà all’aumento di capitale varato dalla cordata di imprenditori locali denominata «Una Mole di basket» per evitare il fallimento. Già a novembre l’ex presidente della società brianzola aveva fatto un pensiero a presentare un’offerta al numero 1 dell’auxilium Antonio Forni, ma le parti avevano poi smentito l’esistenza di una trattativa. Ora spunta questa mossa sorprendente che non può non destare preoccupazione perché il salvataggio di un club in grande difficoltà economica non può passare dalle casse di un personaggio che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di guai. La notizia ha generato reazioni di sconcerto da parte di alcuni giocatori. Randy Culpepper, esterno di Cantù nella stagione 2017-18, ha commentato con un eloquente «Cosa???» su Twitter.
In ballo c’è una fetta di credibilità del movimento, la presa di posizione della Fip è stata immediata: «La Federazione non può che accogliere positivamente la notizia, ma al contempo conferma che non si fermeranno le attività di verifica già in essere, volte a salvaguardare i principi e i valori di cui l’ente è garante, sia per quanto riguarda i tesserati che gli affiliati». Anche la Lega vuole vederci chiaro: «Come nelle altre situazioni verificatesi durante la stagione in corso, verrà convocata una riunione dei club di serie A per ottenere dettagli riguardo a quanto intervenuto e circa le prospettive della società interessata, operando, anche alla luce del nuovo Regolamento esecutivo approvato solo poche settimane fa».