La Luiss fa incontrare l’arte con l’economia e l’industria
L’iniziativa promossa da Paola Severino alla terza edizione. «Il sodalizio tra istituzioni culturali e impresa è forte»
«La conoscenza, una volta acquisita, è un bene che nessuno potrà più sottrarti. Nell’arco di una vita può capitare di perdere il benessere economico e, perfino, la salute, ma non la conoscenza». A scandirlo è Luisa Todini, che in veste di presidente del Comitato Leonardo, ha promosso in collaborazione con la Luiss di Roma la terza edizione di Appuntamenti con l’ingegno, ciclo di incontri ideato da Paola Severino,vicepresidente dell’ateneo intitolato a Guido Carli.
L’obiettivo degli incontri è valorizzare la creatività del made in Italy, declinata in
tutte le sue forme. L’edizione di quest’anno, dopo la moda e il cibo, è stata dedicata all’arte e al ruolo che essa riveste nel contesto economico e sociale italiano. A cominciare dall’incontro tra l’arte e il mondo delle imprese, inteso come luogo ideale dove considerare un diverso approccio all’economia e alle modalità attraverso le quali indirizzare imprenditori e capi azienda.
«Sono tre gli obiettivi da perseguire attraverso gli Appuntamenti con l’ingegno, il primo — segnala Severino — è individuare e valorizzare i settori dove al modello italiano viene riconosciuto un valore aggiunto in tutto il mondo. L’altro intento è richiamare l’attenzione di studenti stranieri su materie il cui primato dell’ingegno italiano è riconosciuto all’unanimità. E, infine, creare un modello di insegnamento interdisciplinare che metta in correlazione l’arte con i meccanismi delle imprese che ne finanziano lo sviluppo, così come con le strategie di gestione dei musei o con i temi giuridici di tutela del patrimonio artistico».
Un progetto, insomma, ambizioso e di lungo termine discusso durante la tavola rotonda che ha visto confrontarsi imprenditori, accademici e direttori di musei. A discuterne, tra gli altri, Francesco Casoli, presidente del gruppo Elica, Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, Antonio Lampis, direttore generale dei musei del Mibac, Daniela Porro, direttore generale del Museo nazionale romano, Marcello Smarelli, direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli. «Da sempre — osserva Todini — esiste un forte legame che connota il sodalizio tra arte e impresa. Un connubio che va oltre la logica della sponsorizzazione. Intendo quella serie di iniziative che concorrono al restauro diretto, alla conservazione e alla circolazione delle opere».
Il presidente del Comitato Leonardo introduce infine un’ulteriore riflessione sul patrimonio rappresentato dai cosidetti musei di impresa. Come, per esempio, quelli di Luisa Spagnoli, Armani, Ducati, Amarelli, Ferrari.