Voci sul Pep, il su e giù del titolo
La smentita del City, poi l’intervento della Consob
MILANO Da fiera delle illusioni a fabbrica delle speculazioni. Il calciomercato ha subito una repentina trasformazione, almeno per le squadre quotate in Borsa. La Juventus su tutte. Ieri il caso più eclatante: l’altalena delle quotazioni sull’onda delle voci (e delle successive smentite) di un arrivo di Pep Guardiola, attuale allenatore del Manchester City, sulla panchina bianconera dalla prossima stagione. A fare scattare il rialzo è un comunicato dell’agi, l’agenzia di stampa che rompendo gli indugi annuncia che l’accordo tra la Juventus e Guardiola sarebbe stato raggiunto sulla base di uno stipendio da 24 milioni: firma il 4 giugno e presentazione il 14 allo Stadium torinese.
Le indiscrezioni così dettagliate fanno volare il titolo a +4% a quota 1,5 euro. A confermare la fondatezza delle manovre arrivano anche le quotazioni dei boomakers che danno l’allenatore spagnolo come il più accreditato a sedere sulla panchina bianconera. Nel pomeriggio, arrivano le smentite dall’avvocato Alberto Galassi, ceo di Ferretti group ma anche membro del cda della holding degli emiri che controlla il City. Galassi non usa mezze misure e in un’intervista a Sky sentenzia: «È una corbelleria, Pep vuole restare da noi e ha altri due anni di contratto».
A questo punto comincia la frenata della corsa dell’azione Juventus, che ha chiuso praticamente sulla parità (-0,14% a 1,44 euro). A questo punto però interviene Consob che annuncia di tenere sotto stretta osservazione la situazione della Juventus, con un monitoraggio attento del titolo e del flusso informativo. Mossa saggia e dovuta perché a occhio e croce l’altalena è destinata a durare ancora qualche giorno.