Corriere della Sera

La Ue e i Comuni Le regole del voto

In 51 milioni chiamati a scegliere gli eurodeputa­ti Per le preferenze attenzione alle norme sul genere La guida per non sbagliare

- Renato Benedetto

Se per le Politiche, negli ultimi anni, abbiamo assistito a una girandola di leggi elettorali — alcune, come l’italicum, durate neanche il tempo di un’elezione —, per le Europee il sistema è lo stesso dall’inizio, dal ‘79. Proporzion­ale, ogni lista corre per sé, senza coalizioni, e ottiene seggi in base ai voti presi: purché superi lo sbarrament­o e raggiunga almeno il 4% dei voti, in caso contrario è fuori dal Parlamento Ue. Semplice, ma bisogna fare attenzione alle regole sulla parità di genere: se si esprimono più preferenze, al massimo tre, devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamen­to della seconda o della terza scelta.

Ma domani non si vota solo

per eleggere i 76 deputati Ue (tre restano in panchina e si insedieran­no solo dopo che la Brexit sarà formalizza­ta). Da Moncenisio, il comune più piccolo, nel Torinese, 29 residenti, 27 elettori, 20 candidati, a Firenze, la città più grande per popolazion­e, oltre 16 milioni di elettori sono chiamati a scegliere sindaci e consiglier­i comunali. Anche qui, per le preferenze, bisogna prestare attenzione alle regole sul genere. Nei Comuni sopra i 15 mila abitanti sono previste le coalizioni, più liste collegate a un candidato sindaco: se nessuno raggiunge il 50% più uno dei voti, si torna alle urne domenica 9 giugno. Nei Comuni sotto i 15 mila abitanti, invece, c’è un turno solo e ogni candidato sindaco è collegato a una lista: il voto dato al primo va automatica­mente alla seconda. In Piemonte si vota anche per presidente e consiglier­i regionali.

Niente cellulari nella cabina elettorale, vanno consegnati ai componenti del seggio, né foto, si rischiano sanzioni, il voto è segreto, quello che succede nella cabina deve restare nella cabina. Dove i minori non possono entrare insieme ai genitori. E i cani? In teoria potrebbero, nessuna norma lo vieta espressame­nte, l’ultima parola spetta al presidente di seggio. Ricordate documento di identità e tessera elettorale. Senza sarà inutile aver imparato le regole a memoria: non si può votare.

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