Corriere della Sera

La rivincita del tecnocrate «Ho un mandato popolare»

Timmermans a Milano dopo l’exploit olandese: io, ecologista e femminista

- di Francesca Basso

MILANO «Dopo il voto in Olanda nessuno può dire che sono un tecnocrate: ho ottenuto un mandato popolare». Frans Timmermans, candidato del Pse alla presidenza della Commission­e Ue, di cui attualment­e è vicepresid­ente, l0 spiega al Corriere al termine del comizio di chiusura della campagna elettorale del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, a Milano. Il risultato inatteso ottenuto giovedì nella sua Olanda, dove i laburisti in base agli exit poll sono in testa a tutti i partiti, seguiti dai liberali del premier Mark Rutte e dai populisti anti-ue Fvd dati in testa nei giorni precedenti alle urne, hanno dato nuova forza a Timmermans e al sistema degli Spitzenkan­didaten, inviso alle cancelleri­e perché sottrae la scelta del presidente della Commission­e alla loro sfera di influenza.

Il Consiglio europeo informale di martedì dovrà dunque fare i conti con le urne, come del resto ribadito dal Parlamento europeo in una risoluzion­e del febbraio scorso in cui è stato dichiarato che i deputati europei eleggerann­o il nuovo presidente della Commission­e esclusivam­ente fra i candidati designati dai partiti politici europei prima delle elezioni. Questo in risposta ad alcuni leader dell’ue che avevano detto di non essere vincolati dalla procedura degli Spitzenkan­didaten.

Così Timmermans dal palco parla da possibile titolare dell’esecutivo Ue: «Sarebbe la prima volta di un presidente socialista in 15 anni dopo Romano Prodi. Sarò un presidente femminista ed ecologista. Aiutatemi, aiutate Nicola». Il programma è all’insegna di un’europa sociale e parte dall’elogio del «modello Milano». «Investimen­ti di lungo termine che accompagni­no la transizion­e verso la green economy, salario minimo — elenca —, lotta al cambiament­o climatico che può essere combattuta solo a livello Ue, una tassa sul carbone, una giustizia sociale che sia anche giustizia fiscale». La promessa è impegnativ­a: «Le multinazio­nali ora non pagano le tasse ma con me presidente della Commission­e verseranno il 18%». E poi la battaglia di genere: «Sono un politico femminista, a destra vogliono togliere i diritti conquistat­i da mia nonna e da mia madre, non è accettabil­e. Le donne in Europa guadagnano in media il 16% in meno degli uomini. Voglio abolire questo divario in cinque anni».

Cosa pensi dell’economia, Timmermans lo spiega prima che inizi il comizio, e sulle dichiarazi­oni del vicepremie­r Matteo Salvini su un possibile sforamento del 3%, il candidato del Pse è chiaro: «Io sono di quelli che dicono che dobbiamo cambiare le regole in Europa, perché basta con l’austerità. Ma se un governo vuole convincere gli altri a cambiare le regole, non può ignorarle. Il dialogo comincia con il rispetto

Al comizio finale

Frans Timmermans ieri a Milano. Olandese, 58 anni è candidato del Pse alla presidenza della Commission­e Ue (La Presse)

delle regole». Timmermans ha ricordato che «questa Commission­e ha dimostrato di saper usare la flessibili­tà del Patto di stabilità: lo abbiamo fatto con i governi Renzi e Gentiloni. E saremmo disponibil­i a usarla anche con questo governo se ci fossero progetti seri e identifica­bili che possiamo vedere, ma adesso il governo non governa e questo ci crea problemi». Lo ribadisce anche dal palco: «L’italia non merita un governo che non governa. Lega e Cinque Stelle sono bravi a raccontare i problemi ma non a risolverli. Il mio amico Zingaretti ha un’altra idea di Europa. Dobbiamo siglare un nuovo contratto sociale per un’europa più solidale ed equa che entri nelle nostre case. Un’europa del welfare con reti di protezione sociale che difendano i più deboli come vuole Papa Francesco». Poi le stoccate a Salvini: «Se mostri il rosario e invochi la Madonna, lo dico da cattolico, allora devi anche ascoltare Papa Francesco che ci dà l’ispirazion­e per non perdere la nostra umanità».

Parla in italiano Timmermans, «meglio di tanti di noi» commentano i milanesi radunati all’arco della Pace per ascoltarlo, ormai sanno anche della sua fede romanista, come dimostrano i cori. E Timmermans ormai conosce bene il nostro Paese e sa quali leve toccare: «Rivolgo un ringraziam­ento agli italiani che mettono al servizio della democrazia i loro splendidi balconi, il mondo vi sta guardando». Scroscio di applausi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy