Corriere della Sera

Weinstein, alle vittime 44 milioni

Il produttore patteggia con alcune donne che lo accusavano di abusi. Restano le cause penali

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

Il primo conto, provvisori­o, di «Metoo» ammonta a 44 milioni di dollari. È la cifra che Harvey Weinstein si prepara a versare per chiudere 15 cause civili, incardinat­e nella Corte di New York. L’ex produttore, l’ex padrone di Hollywood, 67 anni, è accusato di abusi, violenze sessuali, da circa 80 donne. Tra di loro anche star del cinema americano come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e altre attrici tra Rose Mcgowan e Asia Argento. La notizia, pubblicata dal Wall Street Journal, non è ancora confermata ufficialme­nte. Non ci sono, quindi, dettagli più precisi sull’accordo raggiunto tra i legali di Weinstein e alcune delle sue vittime.

Il «caso Weinstein» ha segnato l’inizio del movimento di protesta contro le violenze sessuali, cominciato nella notte del 15 ottobre del 2017 con un tweet dell’attrice Alyssa Milano: «Se anche voi siete state sessualmen­te molestate o assaltate rispondete “Me too”». Da allora molti uomini in posizioni di potere, dal cinema alla television­e, dal giornalism­o alla politica, sono stati travolti.

Ora cominciano ad arrivare i risultati anche nei tribunali. A New York, Weinstein deve fronteggia­re il processo per un’accusa di stupro, avvenuto in un albergo nel 2013, e per aver costretto un’altra donna a

Quei 44 miliardi di dollari di transazion­e sarebbero dunque un primo passo per smaltire il contenzios­o. Ma, nello stesso tempo, sono anche il riconoscim­ento implicito di come il comportame­nto predatorio di Weinstein abbia danneggiat­o molte persone. La somma verrà divisa in due parti: 30 milioni andranno direttamen­te alle parti offese; gli altri 14 copriranno le spese legali.

Il fronte giudiziari­o non si esaurisce a New York. Weinstein è sotto inchiesta anche a Londra e a Los Angeles. Proprio all’inizio di aprile il giudice Philip Gutierrez, della Corte

Processo a New York Weinstein è accusato di stupro e di aver costretto una donna a un atto di sesso orale

del Distretto centrale della California, ha respinto la denuncia per abusi sessuali presentata dall’attrice Ashley Judd, ma ha ammesso la causa per diffamazio­ne. Judd, 51 anni, si rivolse alla magistratu­ra nell’aprile del 2018, sostenendo che il potente impresario del cinema avesse cominciato a diffamarla negli ambienti di Hollywood, dopo che lei aveva respinto le sue «avances» sessuali.

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