#METOO
un atto di sesso orale nel 2006. Sul piano penale, dunque, non cambia nulla: le udienze dovrebbero cominciare il prossimo settembre, come già programmato. L’imputato si è subito dichiarato «innocente» e mantiene questa posizione.
In parallelo il fondatore della Miramax, il produttore di film come «Pulp fiction», è stato citato per danni, fino ad accumulare 36 cause civili. Il Wall Street Journal ricorda che le denunce sono state presentate da «donne negli Stati Uniti, nel Canada e nel Regno Unito». Ma tra loro, salvo sorprese, non dovrebbero esserci le grandi celebrità dello spettacolo. In un primo momento gli atti di citazione evocavano anche le complicità di 15 dirigenti della società di Weinstein, che avrebbero favorito e poi coperto gli abusi sessuali del boss, nel corso di un lungo periodo. Alcuni episodi risalgono a 25 anni fa. In seguito, però, i giudici hanno concentrato l’attenzione solo sull’ex produttore. #Metoo (in italiano «Anche io») è un movimento che si è diffuso in tutto il mondo dall’ottobre 2017; l’hashtag è stato usato sui social da donne che raccontavano di aver subito violenze sessuali e molestie. È nato sull’onda delle accuse di stupro e di molestie sessuali fatte da numerose attrici al produttore americano Harvey Weinstein