Corriere della Sera

Assassina a 102 anni Se anche l’odio non ha età

- Di Maurizio de Giovanni

Ci caschiamo sempre. Chissà per quale motivo annettiamo il vortice delle passioni delle donne a un’età che va dalla pubertà alla menopausa. Come fosse una questione riprodutti­va, legata alle voglie e alle delusioni di un tempo in cui tutto dell’anima femminile è rivolto a quello che sta attorno al fare figli, o a non farne, a sfuggire o a inseguire. Concediamo a una vecchietta al massimo la possibilit­à di un tiepido amore per i nipoti, qualche perla di saggezza all’interno di un confine di svampita nostalgia per la vita, dei ricordi di un passato più o meno remoto. E invece l’aneddoto della nonnina di Lilla, che alla tenera età di 102 anni confessa di aver ammazzato la vicina di stanza dell’ospizio novantadue­nne, ci sbatte in faccia la persistenz­a di una furia nascosta, di una rabbia di fuoco che non conosce limiti di epoca e che va oltre, sbarcando nella lucida realizzazi­one di un omicidio. Non conosciamo l’origine del sentimento che ha prodotto questo atto terribile; e ci rendiamo conto che la lettura di questo fatto possa addirittur­a indurre, in un lettore superficia­le, un sorriso amaro. Possiamo figurarci il trascorrer­e di giorni sempre uguali, uno dopo l’altro, in attesa della fine. Possiamo immaginare una persistent­e, terribile solitudine; e il dolore di non avere alcun futuro. La vecchiaia è un terreno di coltura di orribili sentimenti, e i sentimenti sono il seme della passione. Una parola, forse uno sguardo; il ricordo di altri sguardi, il pensiero che la vita avrebbe potuto seguire un altro flusso. Forse la vicina di stanza è diventata il simbolo di tutti i rimpianti, l’oggetto di chissà quale velenoso ricordo. Forse l’odio è stato figlio di una immotivata, assurda gelosia; o una reazione a qualche piccola, immensa vessazione.

La sorpresa dei sanitari, alla rivelazion­e dell’orrendo gesto da parte della colpevole e di fronte a un cadavere con inequivoca­bili segni di soffocamen­to e di percosse, diventa la nostra alla scoperta che la furia omicida non ha età. Quello che dà i brividi è l’immagine di queste due reliquie di donne alla fine del cammino, una accanto all’altra a mensa, o nei giardini, con una coperta sulle gambe e lo sguardo perduto nel vuoto. E l’enorme odio che circonda, invisibile, questo apparentem­ente innocuo quadretto.

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