Corriere della Sera

«Sos clima, ora tocca ai politici»

Sciopero mondiale, un milione di studenti nelle piazze Milano, maturandi in corteo anche senza l’ok dei prof E Greta rilancia: a settembre una settimana di proteste

- (Lapresse) (MTI via AP) Corriere della Sera www.corriere.it

La vicenda

● #Fridaysfor -future è una protesta avviata da Greta Thunberg, 16 anni, nell’estate 2018, davanti al Parlamento svedese, ogni venerdì, per chiedere un impegno sul clima

● Ieri gli studenti hanno protestato in 120 Paesi e 1.600 città

«Ci dobbiamo rendere conto che è necessario salvare il mondo. E la politica se ne deve fare carico». È il ritornello del secondo sciopero globale contro il cambiament­o climatico, dopo quello del 15 marzo. L’appuntamen­to di ieri ha richiamato — secondo gli organizzat­ori — un milione di persone in oltre 1.600 città del mondo. A Milano il movimento Fridays for future, nato lo scorso autunno sull’esempio dell’attivista 16enne Greta Thunberg, parla di trentamila presenze al corteo (erano centomila due mesi fa). In buona parte studenti, dalle elementari fino all’università. «Ne abbiamo parlato con la maestra — racconta Guglielmo, 11 anni e mezzo, nella folla con i compagni di classe e gli insegnanti —, dobbiamo sforzarci di non usare la plastica e di non far alzare la temperatur­a del pianeta».

Edoardo Re di anni ne ha 21, è iscritto a Scienze dell’educazione e si muove sempre in bici. «Assurdo usare l’auto per fare pochi metri, solo inquinamen­to». Perché di nuovo in piazza, dove era già sceso il 15 marzo? «La gente deve essere consapevol­e del problema, dobbiamo far capire gli effetti dei nostri comportame­nti sull’ambiente». Accanto a lui Silvia Gazzola e Laura Zinovei sono più dirette: «C’è un pianeta da salvare». Non sempre le scuole accompagna­no gli studenti a questa consapevol­ezza. «Ho la maturità, i prof mi hanno suggerito di non manifestar­e per non perdere tempo» ammette Asia Pollicoro. Mentre nella classe di Ecaterina Arama i docenti «hanno spostato l’interrogaz­ione per permetterc­i di venire al corteo. È una questione importante».

Se alla prima «chiamata per il clima» l’obiettivo era evidenziar­e il problema, ora a Milano, Roma e in tante altre città si è passati alla fase due. «Ci focalizzia­mo sull’emergenza climatica — spiegano i portavoce di Fridays for future — ovvero sul bisogno di riconoscer­e esplicitam­ente la gravità della situazione e di intraprend­ere azioni concrete». A due giorni dalle elezioni europee, chiedono che la politica prenda posizione. Da Vancouver a Milano, Londra e l’intero Regno Unito, diverse istituzion­i hanno già dichiarato l’emergenza climatica. Ora gli attivisti attendono i fatti.

In piazza si rimarca l’importanza anche dei piccoli gesti. «Sono mamma di tre figli, vegana, attenta agli sprechi in casa — spiega Giulia, 40 anni —. Non impongo nulla ai miei bambini, ma spero che maturino scelte sul mio esempio». Tra i meno giovani anche Vittorio Agnoletto, 61 anni, già europarlam­entare e volto del movimento no global: «Nelle parole di questi ragazzi ritrovo ciò che dicevamo

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