Libri e geografie floreali, cultura ad alta quota
Cultura ad alta quota per la 17ª edizione del Festival «Mistero dei monti», dal 3 al 13 agosto. E se la montagna ormai è incantata, sarà meglio parlare di apparente staticità. «La montagna suggerisce una mobilità di pensiero», osserva Roberta Bonazza, curatrice di un festival nel quale l’infinito è il tema dominante. L’infinito cantato da Leopardi duecento anni fa, e omaggiato, il 3 agosto, nella giornata, «Da un ermo colle». Magari poca roba rispetto alle imponenti Dolomiti, «però, la cultura, così come la natura, non sono nate per gareggiare, ma per ritrovarsi all’infinito», dice Bonazza. Ed un infinito da fissare, ricordando una data, non vuol dire imprigionarlo nel tempo. Ecco perché l’8 agosto merita più di una sosta, dedicata sia all’anniversario dei dieci anni dal riconoscimento delle Dolomiti patrimonio dell’umanità, sia all’incontro con il botanico Alessio Bertolli — autore di un «Atlante dei fiori» — il quale spiegherà, in una escursione sul Monte Spinale, cosa significa preservare la biodiversità. Sempre l’8 agosto, dopo le 18, nel salone Hofer di Campiglio, lo scrittore Marco Albino Ferrari racconterà «Storie di uomini, animali e montagne». Intanto, al Paladolomiti di Pinzolo, la mostra «Montagne verdi» è aperta fino al 20 agosto. (pe. aq)