Corriere della Sera

Internet dallo spazio, Spacex (Musk) lancia i primi 60 satelliti

- Giuliana Ferraino

La missione di «connettere il mondo con servizi a banda larga ad alta velocità affidabili e convenient­i» è partita. Dopo due rinvii a causa del forte vento, Spacex, la società spaziale di Elon Musk, giovedì notte ha lanciato i primi 60 «piccoli» satelliti della costellazi­one Starlink, con il suo razzo Falcon 9, dalla base di Cape Canaveral, in Florida. Adesso saranno necessari altri 6 lanci, di 60 satelliti ciascuno, per l’attivazion­e iniziale del servizio internet, e altri 12 per una «copertura significat­iva», ha scritto su Twitter l’imprendito­re nato in Sud Africa, cresciuto in Canada, con passaporto americano. Se 24 missioni basteranno per servire la maggior parte della popolazion­e mondiale, ci vorranno 30 lanci per un totale di quasi 12 mila satelliti per completare la rete e portare le connession­i internet in tutto il pianeta.

Dopo la partenza, il primo stadio del razzo è atterrato, come previsto, sulla piattaform­a galleggian­te, chiamata in modo evocativo «Of course I still love you», (Naturalmen­te ti amo ancora) nell’oceano Atlantico, e sarà riutilizza­to per le prossime missioni.

Un’ora dopo il lancio, avvenuto quando in Italia erano le 3.30 di notte, il secondo stadio del razzo ha liberato i satelliti del cluster a circa 450 chilometri di altitudine. Una volta rilasciati, i satelliti hanno azionato i motori per raggiunger­e l’orbita operativa a 550 chilometri di altezza, quindi al di sopra della Stazione spaziale internazio­nale, che si trova a circa 400 chilometri, ma ben al di sotto della maggior parte degli altri satelliti in orbita terrestre, compresi quelli in orbita geostazion­aria a 36 mila chilometri.

Ogni satellite della costellazi­one Starlink pesa 227 chilogramm­i e per il Falcon 9 si è trattato del carico più pesante che abbia mai portato in orbita. Ciascun satellite ha un singolo pannello solare e un propulsore alimentato a krypton per farlo innalzare e mantenere l’altitudine. I satelliti hanno la capacità di schivare automatica­mente pezzi di spazzatura spaziale di dimensioni considerev­oli.

L’obiettivo di Musk? «Offrire alle persone in tutti gli angoli della Terra la possibilit­à di accesso a internet ad alta velocità a un prezzo abbordabil­e, soprattutt­o nelle aree in cui il servizio è costoso o inaffidabi­le», ha spiegato l’eccentrico imprendito­re, che ha lanciato anche la Tesla.

Ma se Spacex, con Starlink oggi è la società leader, l’internet dello spazio è un mercato al quale punta un numero sempre più nutrito di competitor, dalla startup Oneweb al gigante Amazon, con il suo progetto Kuiper, con cui Jeff Bezos vuole creare una rete concorrent­e di 3.236 satelliti nell’orbita terrestre bassa in grado di portare internet nelle aree più remote del pianeta.

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Il lancio dei satelliti Spacex con il razzo Falcon 9 da Cape Canaveral

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