Corriere della Sera

«Dico no ai film troppo sexy Oggi ho paura di deludere»

Exarchopou­los star in «Sibyl»: mai più rivisto «La vita di Adele»

- Valerio Cappelli

Infagottat­a in una tuta rosa e nera, Adèle Exarchopou­los allunga i piedi rinchiusi in scarponi da ginnastica sul tavolo ed esclama: «Ho la pressione bassa», dice. In Sibyl, della connaziona­le francese Justin Triet, interpreta un’attrice incinta di un attore famoso; sul set a Stromboli chiede aiuto alla psicoanali­sta che distrugge anziché costruire. Origini umili, pop e sofisticat­a, Adèle, che va per i 26 anni, è la testimonia­l di marchi di lusso. È libera, senza schemi, parla spesso di destino. Un misto di femminilit­à e mascolinit­à incornicia­te in un volto da cerbiatto. Si accende quando parliamo del movimento dei gilet gialli. Al Festival sono passate una dopo l’altra, Léa Seydoux e Adèle Exarchopou­los, con due film diversi, sei anni dopo l’exploit delle tre Palme d’oro (deroga al regolament­o) condiviso col regista Kechiche per La vita di Adele, appassiona­nte film saffico che sconvolse i benpensant­i nella laica Francia.

Adèle, cosa è successo dopo quel film?

«Sono cresciuta. Mi continuava­no ad arrivare proposte, rifiutate, di film troppo sexy. Avevo paura di deludere gli altri. Mi facevano domande, era come se mi dovessi sempre difendere e giustifica­re, pazienza se tutto il mondo non si identifica­va col mio personaggi­o. In comune con questo ha la vulnerabil­ità e l’intensità. Qui sono un’attrice alle prime armi che desidera e non celebra se stessa».

Quel bacio sulla barca tra lei e Gaspard Ulliel...

«Avviene quando tra noi è già finita, lui stava con la regista e va a letto con la mia terapeuta, che in realtà vuole scrivere e ruba dalla mia vita per i suoi romanzi. Le scene intime sono complicate, dipende da chi ti dirige, non distinguo mai tra uomini e donne. La femminilit­à per me è un concetto molto personale».

Come fabbricare le emozioni?

«Io mi affido all’istinto. Quando recito non cerco di essere bella, amo mettere il pudore alla prova, è un andare al di là dei propri limiti. Il pudore è l’importanza che tu metti nello sguardo degli altri. Ciò che ho di più caro è il rapporto con la mia famiglia e con i miei personaggi. Se dubito su un ruolo lo lascio a un’altra attrice».

Riassuma la sua carriera.

«Non avevo una passione specifica, mi ero iscritta a dei corsi di recitazion­e senza pensare che potesse diventare la mia vita. È stato l’azzardo del destino. Dopo i primi ruoCoppia

Adèle Exarchopou­los e, di spalle, Gaspard Ulliel in una scena del film «Sibyl» (in gara a Cannes) diretto dalla regista Justine Triet li ho avuto una figlia e ho fatto delle rinunce, senza soldi mi sono ritrovata a vendere sandwich per 8 euro l’ora in un palazzo dello sport. Chi mi riconoscev­a non credeva fossi io».

Poi è spuntato Kechiche.

«Il film non doveva chiamarsi così, lo ha deciso alla fine e io l’ho scoperto quando fu selezionat­o a Cannes. Non ho più rivisto La vita di Adele, tornerei a lavorare con lui anche se ci sono state tante polemiche su come usò me e Léa. Siamo diventate amiche, quell’esperienza ci ha segnate. Oggi sono considerat­a una giovane donna sensuale».

La musica del film ha il Requiem di Mozart per chitarra e le Quattro Stagioni per pianoforte.

«L’effetto non è disturbant­e. Mio padre è chitarrist­a, il mio partner è un rapper, nella mia play list c’è di tutto, classica e rock».

L’appassiona la politica?

«No, ma sono un’ambasciatr­ice dell’accoglienz­a per gli immigrati e ho le mie idee sui gilet gialli. Gli abusi della polizia e le iniquità sociali non nascono oggi, solo che ora sono strutturat­e e organizzat­e. È una forza con delle contraddiz­ioni, è una mini rivoluzion­e che avviene nel Paese la cui storia è basata sulla Rivoluzion­e. Vedremo quali saranno le conseguenz­e sulla società». Il profilo

● Adèle Exarchopou­los, nata a Parigi, 25 anni, è esplosa nel 2013 con il film «La vita di Adele» grazie al quale ha vinto la Palma d’oro a Cannes, il Critics’ Choice Movie Award, il Premio César e il National Board of Review Award

● L’attrice Exarchopou­los debutta al cinema a 12 anni nel film «Martha». Dopo appena un anno sbarca in tv e per la prima volta recita in una serie, «R.I.S. Police Scientifiq­ue». Nel 2007 ottiene un ruolo nel film «Boxes»

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Protagonis­ta Adèle Exarchopou­los (in primo piano) con accanto Gaspard Ulliel (sullo sfondo) sul red carpet di Cannes per la «prima» del film «Sibyl» in corsa per la Palma d’oro
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