Corriere della Sera

Milano respira: vince ad Avellino e pareggia la serie Domani la «bella»

- Roberto De Ponti

Se Milano adesso può pensare a come vincere domani gara 5 con Avellino, anziché sedere al banco degli imputati dopo un’eliminazio­ne che sarebbe stata imperdonab­ile, gran parte del merito va James Nunnally (foto), che contro la sua ex squadra ha segnato 28 punti. Va a Jerrells (15), chirurgico quando si è trattato di colpire dall’arco. Va a Kuzminskas (15), che non lo vedi ma alla fine scopri che ha fatto la differenza. L’AX passa ad Avellino (86-80) malgrado un enorme Demonte Harper (29) abbia fatto di tutto per fermarla. Milano ha spaccato la partita nei primi 4’ (14-2) sfruttando le assenze sotto canestro dei padroni di casa con un Tarczewski dominante (10). Poi su quel vantaggio Milano ha costruito la vittoria, salendo a +17 (40-25), scendendo a +5 (54-49), risalendo a +11 (71-60) per poi amministra­re. Domani la bella, mentre Sassari aspetta: sbagliato pensare che per Milano il più sia fatto. Oggi anche Trieste (ore 20.30, Eurosport) e Trento (ore 20.45, Raisport) provano a guadagnars­i il pass per gara 5: e se i vicecampio­ni d’italia contano sulla ritrovata vena dall’arco per provare a ribattere Venezia, Trieste farebbe volentieri a meno della «pressione psicologic­a» che, parole sue, il sindaco Roberto Dipiazza ha provato a mettere su Mangok Matiang, senegalese di Cremona, mostrandog­li il dito medio durante l’intervallo di gara 3. Un gesto di rara eleganza. Ma un daspo alle autorità no?

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