Leggere (per 8 ore) Primo Levi a New York
NEW YORK «Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no». I versi terribili della poesia che apre Se questo è un uomo di Primo Levi risuoneranno domani sotto la volta della Public Library di New York che ha deciso, insieme all’istituto Italiano di Cultura della città, di celebrare il centenario della nascita dello scrittore sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti con una lettura integrale e multilingue della sua opera principale. La narrazione asciutta, racconto di sofferenze e abissi dell’animo umano, scritta da Levi tra il 1945 e il ’47, per molto tempo faticò a trovare un editore. Poi, a partire dagli anni Settanta, quel testo venne riscoperto e penetrò nelle coscienze dei popoli di tutto il mondo.
La preghiera di Levi — «scolpite queste parole nel vostro cuore stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi, ripetetele ai vostri figli» — sembrò esaudita. Ma negli ultimi anni odi etnici e nuove onde di antisemitismo hanno risvegliato antichi fantasmi. Questa maratona letteraria (otto ore di lettura) organizzata da Giorgio van Straten (che quattro anni fa iniziò la sua esperienza di direttore dell’istituto di cultura di New York con un’analoga lettura integrale dell’inferno di Dante) assume, così, un particolare significato civile: hanno aderito decine di intellettuali, scrittori e anche l’attore e regista John Turturro che leggeranno l’opera nelle loro lingue: dall’arabo al farsi, dal basco al finlandese, dal tedesco al russo.
Aprirà Stella Levi, ebrea italiana dell’isola di Rodi, anche lei sopravvissuta ai campi di concentramento, che poi passerà la parola all’editore e scrittore americano Jonathan Galassi e ad altri protagonisti della letteratura e del giornalismo come Nicole Krauss, Michael Frank e Roger Cohen.