Corriere della Sera

«Ho perso mia moglie Provo pena e rabbia Quante vite rovinate per un po’ di catenine»

- Di Giusi Fasano

Se avesse qui davanti i ragazzi arrestati che cosa gli direbbe?

«Gli farei capire che hanno rovinato la mia vita ma anche la loro. Spero che adesso, almeno adesso, realizzino fino in fondo quello che hanno fatto. Qualche catenina, un po’ di soldi... e guarda com’è finita. Una strage. A dire il vero mi fanno un po’ pena. Anche rabbia. Ma non sono loro che mi hanno colpito di più in tutta questa storia».

E cosa allora?

«Sono rimasto senza parole nel sapere che quel posto non aveva niente in regola. Niente. Era classifica­to come un magazzino agricolo, altro che discoteca! Se tutto avesse funzionato come doveva lì non avrebbe mai dovuto entrare nessuno. Ricordo che proprio quella sera con Eleonora parlavamo di una sensazione di insicurezz­a che si sentiva sulla pelle. C’era gente che fumava, dentro. Era un locale che trasmettev­a inquietudi­ne».

Quando dice Eleonora Paolo Curi, 44 anni, parla di sua moglie, Eleonora Girolimini, la sola vittima adulta della strage dei ragazzini di Corinaldo. Lei aveva 39 anni e quella sera, assieme a lui, accompagna­va la figlia Gemma, 11 anni, al concerto di Sfera Ebbasta. È morta schiacciat­a mentre proteggeva Gemma dalla calca con il suo corpo.

Com’è cambiata la sua vita da allora?

«Ho smesso di fare il giardinier­e in proprio, per esempio, perché non avrei più potuto seguire i bambini. Ora faccio il responsabi­le giardinier­e del Comune di Senigallia che mi ha aiutato moltissimo e che non finirò mai di ringraziar­e. Cerco di essere all’altezza di Eleonora in tutto quello che faceva lei, soprattutt­o con i piccoli».

E le sembra di riuscirci?

«Ci provo ogni santo giorno e sento che lei mi è vicina. Ma non è facile, anche se loro sono bravissimi. Le gemelle compiono otto anni a settembre e al mattino si lavano e vestono da sole, il piccolino ha due anni e pochi capricci, Gemma se la cava abbastanza bene. Hanno dentro tanto dolore ma stanno tornando a vivere».

Parla con loro di Eleonora?

«Sì. Loro mi chiedono e io non nascondo nulla. Domenica sono andato per la prima volta al cimitero con le bimbe. È stato straziante, hanno pianto ● In tutto le vittime furono sei, tra le quali cinque minorenni per un bel po’, hanno portato bigliettin­i e disegnini da lasciare alla mamma. A una delle gemelle la dottoressa che la visitava ha dato una matita e le ha detto: facciamo finta che sia una bacchetta magica, scegli tre magie che faresti». Almeno una delle tre risposte la immagino.

«Sì, certo: la prima magia era riavere la mamma. La seconda che la scuola finisse, la terza: tornare indietro nel tempo».

E lei? Come vive l’assenza di Eleonora?

«A volte mi manca il fiato se penso a lei. Dormo tre-quattro ore per notte, la rivedo in mille piccole cose quotidiane. Ci sono passaggi che ancora non riesco ad affrontare».

Di cosa stiamo parlando?

«Dei vestiti che aveva quella sera, della fede nuziale. La procura ha restituito tutto al mio avvocato ma ancora non me la sento di toccare quelle cose, di averle davanti...».

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(Photo Masi) Il crollo Il parapetto di destra della Lanterna Azzurra inizia a cedere per la ressa
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Chi è ● Paolo Curi, 44 anni (sopra), perse la moglie Eleonora Girolimini, 39, nella tragedia della discoteca di Corinaldo. La donna aveva accompagna­to la figlia undicenne Gemma al concerto di Sfera Ebbasta

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