Salvini avverte ancora il M5S: dateci una mano o faremo da soli
«Zingaraccia? Ribadisco». Il comizio a Cervia mentre nel partito sale la spinta per le elezioni
«O i 5 Stelle ci danno una mano a migliorare il Paese, oppure il paese lo miglioriamo da soli». Matteo Salvini scandisce bene la frase e conquista il più tonante degli applausi. Può competere soltanto quello che si leva quando il ministro dell’interno ribadisce: «Una zingara con precedenti penali che vive in un campo abusivo che mi minaccia di morte è una zingaraccia».
Ma, appunto, il cuore del popolo leghista che trabocca dalla piazza sul porto di Cervia pare in assoluta sintonia con quello che circola tra i leghisti di vertice. Anche se questi ultimi sono più allarmati, perché comunque il vicepremier non ha ancora deciso di staccare la spina. Uno dei tanti colonnelli leghisti che affollano la spiaggia del Papeete, la glamour beach del neo eurodeputato Massimo Casanova, lo cesella in modo nitido: «I sondaggi ci danno ormai al 39 per cento. E il 73 per cento degli italiani ritiene che si debba tornare al voto. E allora: Matteo che cosa aspetta?».
Lui, peraltro, intervistato dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, non manca di bersagliare i partner di governo (proprio mentre Di Battista fa lo stesso da Marina di Pietrasanta) su tutti i fronti attivi di frizione. Primo tra tutti, quello in prospettiva più detonante, la manovra: «In Europa controllano tutto, ma non la testa e il cuore della gente. Noi stiamo preparando la manovra: se all’europa va bene, bene. Se non va bene, la facciamo lo stesso».
Salvini prova anche a spiegare la sua politica estera. A partire dalla raffica di arresti in Russia per le manifestazioni: «Noi siamo per un modello libero, democratico e pacifico. Questo non toglie che le sanzioni contro la Russia siano un danno grave anche per l’italia. Noi pensiamo occorra avere con la Russia buoni rapporti, che sia più utile averla vicina all’europa. Dove qualcuno, a proposito di diritti umani, vuole far entrare la Turchia». In sintesi: Trump è un grande presidente, così come Bolsonaro in Brasile e spero che in Israele sia rieletto Netanhyau. E poi Orbán che difende i confini dell’ungheria con le buone o con… le buone».
C’è ancora tempo per cannoneggiare il Pd e strappare l’ovazione parlando dell’omicidio di Prati: «Undici coltellate da uno str… che spero passi in galera anni e anni. E c’è qualche parlamentare dem che lo va a trovare in carcere. L’unica vittima di questa vicenda è un carabiniere che non c’è più». Poi, gran finale con coro di Romagna mia.