Corriere della Sera

Flat tax contro cuneo fiscale Gli alleati e il duello di ricette sulla «manovra coraggiosa»

Tante le distanze, condiviso solo lo stop all’aumento Iva

- L. Sal.

Matteo Salvini dice che la prossima manovra deve essere «coraggiosa». Luigi Di Maio ribatte «scriviamol­a insieme». Siamo ancora in una fase di contrattaz­ione, i due alleati spingono per le loro proposte mentre i conti finali si faranno dopo l’estate. Ma proprio per preparare il terreno in vista della battaglia d’autunno, Lega e M5S stanno scavando fin da ora la loro trincea.

Lo stop all’iva

La «manovra coraggiosa», secondo la Lega, deve contenere almeno due cose. La prima è lo stop all’aumento dell’iva che scatterebb­e dal primo gennaio. Servono 23 miliardi di euro. Su questo punto il Movimento 5 Stelle è d’accordo, anche se le coperture sono ancora tutte da trovare. Il secondo elemento che compone il «minimo sindacale» della manovra secondo la Lega è un taglio delle tasse pari ad almeno 10 miliardi di euro.

La flat tax e le aliquote

Le formule possibili sono ancora tante, ma la parola magica resta flat tax al 15%. Ci deve essere almeno un gradino nell’attuazione di questa riforma che, visti i costi, è per forza di cose graduale. Sicurament­e la flat tax sui redditi incrementa­li, cioè sul reddito in più che si denuncerà nel 2020 rispetto al 2019. Nella Lega sono convinti che sia a costo zero anche se in realtà servono un paio di miliardi. Ma per Salvini ci deve essere anche una prima applicazio­ne a prescinder­e dall’aumento delle somme dichiarate, magari partendo dai redditi familiari. Tuttavia sul tema la Lega non sembra più integralis­ta come qualche settimana fa. L’importante è che ci sia un taglio delle tasse per 10 miliardi, e che si inizi a proporre la Flat tax a una platea sufficient­emente ampia. Se poi l’intervento dovesse prendere in parte la forma di una riduzione delle aliquote Irpef per la classe media, quelle del 27% e del 38%, andrebbe bene lo stesso.

Le tasse su l lavoro

Sul taglio delle tasse il Movimento 5 Stelle è d’accordo, anche se più che la flat tax preferireb­be l’altra strada, quella della rimodulazi­one delle aliquote. Ma nel capitolo fisco il Movimento 5 Stelle vuole un’altra cosa che invece la Lega considera una possibile trappola. Si tratta del taglio del cuneo fiscale, cioè delle tasse sul lavoro. Nella Lega sospettano che possa essere il cavallo di Troia per fare passare un’altra misura che invece loro non vogliono, tecnicamen­te non inserita nella manovra ma politicame­nte collegata.

Il salario minimo

Si tratta del salario minimo, che farebbe salire i costi delle imprese. E che potrebbe essere compensato proprio dal taglio del cuneo fiscale, che invece li farebbe scendere. Certo, ci sono anche altre misure nel menu nella manovra «coraggiosa» della Lega e in quella da «scrivere insieme» del Movimento 5 Stelle. A partire dagli investimen­ti, che muovono davvero l’economia. Ma alla fine si tratta di misure meno spendibili in termini di consenso politico. In caso di necessità, saranno sacrificat­e.

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