Corriere della Sera

FRODE FISCALE, IL PERDONO DI STATO DI FAN BINGBING

- Di Guido Santevecch­i

Pur non essendo notissima all’estero, la star del cinema cinese Fan Bingbing nel 2017 aveva superato anche Julia Roberts per guadagni, quinta tra le attrici mondiali con 45 milioni di dollari (dichiarati). Bella, ricchissim­a, amata in patria, tappeto rosso a Cannes, regina anche del web con 62 milioni di follower. Poi l’estate scorsa Fan Bingbing, 37 anni, era scomparsa. Ansia del pubblico cinese e preoccupaz­ione sulla stampa internazio­nale. Finché si seppe che era finita nei guai a Pechino per evasione fiscale: dichiarava solo un quinto dei compensi reali per ogni film. La stella cadde in un buco nero, il suo nome cancellato dai cartelloni, i suoi film ritirati dalle sale, per mesi nessuno seppe dove fosse finita. A ottobre è stata perdonata, dietro pagamento di 130 milioni di dollari tra arretrati e multe. E ha cercato di risalire la china: ha ringraziat­o il Partito comunista per averla riabilitat­a e ha fatto autocritic­a sui social network. La diva ora dice al New York Times che «nessuno può navigare senza tempeste per tutto il viaggio» della vita. Nella prima intervista dopo lo scandalo gioca un po’ a «Solo chi cade può risorgere», vecchio successo hollywoodi­ano. Però, molti cinesi non hanno creduto al rimorso di Fan e l’accusano di recitare male la parte della pentita. Se fosse stata una cinese qualunque e non una celebrità, la signorina non se la sarebbe cavata con autocritic­a e tante scuse per aver frodato il fisco.

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Fan Bingbing (Epa)
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