Sempre più complicato il credito per i piccoli: accolta una richiesta su tre
Indagine Cna su 1.600 aziende. «Più spazio ai Confidi»
Stretta sul credito per le piccole imprese. Solo il 32% delle richieste di credito sono accolte; le restanti sono rifiutate, del tutto a parzialmente. A questa stima giunge uno studio condotto da Cna su un campione di 1.680 piccole imprese. Secondo gli artigiani, la causa della stretta non sarebbe da ricercare in un aumento del rischio d’impresa bensì in un cambiamento delle politiche delle banche. Orientate ad applicare alle richieste delle imprese criteri di accoglimento più rigorosi. «Dobbiamo controllare le regole del sistema bancario per evitare che il processo di protezione della stabilità delle banche — la stabilità è sacrosanta — venga pagato solo da una feroce e inarrestabile stretta al credito verso i piccoli», auspica il segretario generale della Cna Sergio Silvestrini.
Il centro studi Cna evidenzia come dal 2011 a oggi il volume dei prestiti bancari al sistema produttivo si sia ridotto di un quarto, con una caduta secca di 250 miliardi di euro (995 miliardi nel dicembre 2011 contro i 746 del maggio 2019). Più colpite le piccole imprese, quelle con meno di 20 addetti, dove la riduzione è arrivata al 36% (sempre facendo un confronto con il 2011) mentre per le attività oltre i 20 addetti il calo si è fermato al 23%.
Questa realtà indaga il sondaggio. Le imprese intervistate sono piccole e piccolissime. Un terzo (il 33,7%) impiega fino a tre dipendenti, un altro terzo (31,4%) sono aziende individuali e infine l’ultimo terzo abbondante (34,9%) ha oltre tre addetti.
La riduzione del credito ai piccoli potrebbe essere facilmente spiegata in due modi: un peggioramento del merito creditizio delle imprese stesse da una parte e una riduzione della domanda di credito dall’altra. L’indagine Cna smonta questa lettura. «In realtà 7 imprese interpellate su 10 hanno chiesto negli ultimi due anni l’apertura di una nuova linea di credito. Non si può certo dire, quindi, che manchi la domanda di credito, anzi», dicono all’ufficio studi Cna.
Il nodo per gli artigiani è che soltanto il 32% delle nuove richieste è stato accolto a fronte del 38,3% che sono state rifiutate. C’è poi un 30% di richieste (29,7%) che è stato accolto solo parzialmente. Nei casi in cui il credito è stato negato, le imprese spiegano che nella maggioranza dei casi (40%) la colpa è di nuove policy bancarie, mentre per il 36% la causa sarebbe un aumento del rischio associato all’impresa stessa. «Per fare fronte a questa situazione è necessario potenziare i Confidi — indica una strada Silvestrini —. Eliminarli o ridurli alla marginalità, come qualcuno ha in mente, porterà ineluttabilmente nuovi guai a piccole imprese e artigiani».
Sistema produttivo I prestiti bancari al sistema produttivo rispetto al 2011 si sono ridotti di un quarto