Corriere della Sera

«La spinta dei cantieri per il Pil, ma in Italia c’è troppa burocrazia»

Michele Pizzarotti: obiettivo 2 miliardi di fatturato nel 2021

- Di Diana Cavalcoli

fissato un target di oltre 2 miliardi di fatturato al 2021. Mantenendo però un bilanciame­nto del portafogli­o delle commesse: 50,6 per cento in Italia e 49,4 all’estero. Questo perché per Pizzarotti «è sano per un’impresa avere almeno la metà della sua attività nel Paese di origine, sul modello delle aziende francesi che hanno addirittur­a tra il 60 e il 70 per cento del portafogli­o in Francia». Sul canale Economia di Corriere.it le notizie, le analisi e i commenti dei principali fatti economicof­inanziari Tra le novità italiane in casa Pizzarotti c’è l’appalto per l’allargamen­to dell’aeroporto di Venezia che impegnerà l’impresa per circa quattro anni e che arriva dopo molto tempo dall’ultimo grosso intervento nel settore. «È una soddisfa zione – spiega Pizzarotti – l’ultima grande attività è stata la parte centrale dell’aeroporto Charles de Gaulle negli anni Novanta. Siamo quindi contenti di poter lavorare in questo ambito consideran­do l’entità dell’opera soprattutt­o in termini di impianti». C’è poi in cantiere una tratta dell’alta velocità Napoli-bari e l’azienda sta crescendo nel settore ospedalier­o. «Ad esempio — racconta Pizzarotti — siamo in corsa per la realizzazi­one del nuovo ospedale di Trento. Una progetto da 300 milioni di euro che comprende anche la gestione non sanitaria».

Certo, lavorare in Italia non è semplice. «Abbiamo dei progetti che dovevano partire ani miliardi di euro di fatturato del Gruppo Pizzarotti al 31 dicembre 2018 per cento. L’ebitda sul fatturato realizzato dal gruppo nel 2018 la quota di commesse nel portafogli­o di Pizzarotti da realizzare in Italia ni fa e sono ancora fermi. Troppe complessit­à a livello burocratic­o. Il sistema, va detto, funziona male e adesso abbiamo aggiunto anche le analisi costi benefici. Diventa quasi inaffronta­bile lavorare nel nostro Paese».

In quest’ottica si spiega la strategia dell’azienda parmigiana di crescere parallelam­ente anche oltre confine. É il caso dei sette lotti della Grand Paris Express, la nuova metropolit­ana della capitale francese, o dei lavori completati in Svizzera per alcuni tratti dell’alta velocità. «Senza dimenticar­e Israele – ricorda Pizzarotti – un mercato di nicchia ma molto interessan­te visti gli investimen­ti ingenti». In questo caso l’azienda si occuperà della realizzazi­one e la gestione della ‘Road 16’, la nuova strada d’accesso a Gerusalemm­e. «Stiamo poi lentamente abbandonan­do gli Stati Uniti dove i margini sono ridotti e puntiamo semmai a rafforzarc­i in Sud America». Dopo il Perù, dove l’impresa sta realizzand­o sette strutture ospedalier­e, l’intenzione è aggredire il mercato cileno. «Qui — conclude Pizzarotti — lavoreremo alla linea aggiuntiva della metropolit­ana di Santiago e stiamo analizzand­o diversi progetti interessan­ti nel settore minerario».

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