Corriere della Sera

Laura & Biagio non ripetono

Conclusa l’esperienza negli stadi: «Su quel palco abbiamo raccontato una collaboraz­ione artistica» Niente disco o dvd per rivedere la coppia insieme in concerto Pausini: «Vado via, resta da solo» Antonacci: «Farò un auto-duetto»

- Andrea Laffranchi

Eadesso? «Io vado via e Biagio resta da solo...». «Sì, solo sul palco, faccio un auto-duetto, poi arriva l’ambulanza e mi porta via». Si sbaracca tutto, ci sono 36 tir da riempire, il clima goliardico vince sulla malinconia. L’altra sera a Cagliari Laura Pausini e Biagio Antonacci (ospiti a sorpresa Fiorello e Paola Cortellesi) hanno terminato il tour in coppia negli stadi: 11 concerti, 300 mila persone.

Non ci sarà un seguito a questa serie. Chi non c’era se li è persi. Non ci saranno né un altipo

bum, né un dvd. La chiusura del progetto sarà affidata a un documentar­io con il racconto di questi mesi, decine di ore di girato realizzate da Jader Carta, il figlio di Paolo, compagno (e chitarrist­a) di Laura che ha avuto accesso a momenti privati. «Dietro le quinte eravamo come Sandra e Raimondo... Sono abituata a suonare all’estero e sin dalle prime riunioni ho utilizzato termini come quick change per i cambi d’abito o props per gli oggetti di scena... Biagio annuiva... Solo a poche settimane dal debutto ha chiesto “ma cosa sono il quick change e i props”?». L’imputato si difenda: «In Italia non avevo mai sentito questi termini. E dire che è qualche anno che faccio concerti...». Per non dire dei movimenti di scena. «Ciascuno dei megascherm­i viene indicato da una lettera e da un numero per evitare incidenti ghigliotti­na quando si muovono durante lo show. E lui non capiva mai dove dovessimo spostarci per evitare incidenti...». Laura estrae il cellulare e mostra un messaggio che lui le ha mandato: due carte d’imbarco con i posti 1A e 1B e la scritta «finalmente ho capito!».

Per vederli cantare di nuovo assieme non torna utile nemmeno il nuovo album di Biagio. «Le ho già fatto sentire quasi tutto il disco durante i momenti vuoti in camerino...», «... e io lo canterei tutto ma non è previsto che vi partecipi: voglio stare ferma un bel po’». Si conoscono da anni, da quel telegramma mandato da Biagio a Laura per il debutto a Sanremo, ma qualcosa di nuovo lo hanno scoperto. «Ho apprezzato il falsetto con cui ha cantato i miei pezzi e che non usa mai nei suoi dischi. E poi ho capito che se hai un talento chiaro e vero, non costruito, arrivi ovunque: mi sono sentito protetto da Laura», dice lui. Racconta lei: «Lo seguo da quando sono una ragazzina, dal suo primo disco. Quando entri così dentro un’artista alla fine capisci veramente quello che scrive. In questi mesi ho vissuto tante cose che avevo immaginato solo da fuori. E sul palco lui ha un’energia fisica incredibil­e». Se devono scegliere una coppia artistica come modello puntano in alto. «Due amici, senza interesse sentimenta­le, innamorati dello spettacolo: siamo come Sophia Loren e Marcello Mastroiann­i», esulta Biagio.

Ogni star ha il suo ego, è abituata a essere al centro dell’attenzione, alle coccole di tutto lo staff, agli sguardi del pubblico. Si fa riflessivo Antonacci: «Ci vuole intelligen­za per stare insieme. In fondo siamo saliti su quel palco per raccontare una storia vera di amicizia e collaboraz­ione artistica». Aggiunge la Pau: «Con lui al fianco mi sentivo libera di sbagliare. Per me il problema adesso è opposto: come fare il prossimo tour da sola». Diceva però di volersi fermare un po’: «Giro il mondo da quando ho 18 anni e ho preso una pausa nel 2010 su richiesta di mia mamma: ho imparato ad andare in banca, a stare dietro alla casa... Sento che è arrivato un momento della vita in cui devo imparare qualcosa di nuovo, altrimenti finisce che penso di aver fatto tutto. Vorrei essere più vergine e per farlo devo vivere, leggere, uscire dalla frenesia e dalla velocità, svegliarmi la mattina e andare a letto a mezzanotte... vivere una vita normale».

Amici, senza interesse sentimenta­le, innamorati dello spettacolo: siamo come Sophia Loren e Marcello Mastroiann­i

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Sul palco Da sinistra: Fiorello (59 anni), Biagio Antonacci (55), Laura Pausini (45) e Paola Cortellesi (45) durante l’ultimo show del tour; in alto, Antonacci e Pausini nel corso del concerto a Bari

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