Amadeus: se Fiorello non viene a Sanremo vado io a prenderlo
Dopo l’ex bancario (Carlo Conti) e l’architetto mancato (Claudio Baglioni), ora Sanremo tocca al geometra che voleva fare il presentatore. «Sono le 48 ore che non dimenticherò mai, avrò ricevuto più di 300 messaggi, oltre a una marea di telefonate. Ho dormito tre ore». Che fosse lui il prescelto era nell’aria, ma... «quando sono partito per le vacanze nessuno mi aveva ancora chiamato e pensavo non accadesse nulla. Poi ho visto la telefonata dell’ad della Rai Salini e ho capito che stava succedendo qualcosa.
Ora ho addosso tanta adrenalina e molta felicità: zero ansia o preoccupazione, è come essere stato convocato in Nazionale, poi quando bisognerà giocare sarà un’altra cosa».
Ancora presto per capire che Sanremo ha in mente: «Il Festival deve avere musica, spettacolo e qualche polemica. Penso a un Sanremo che sia nazionalpopolare, un appuntamento per i più piccoli e per i più anziani. Sanremo è sempre un evento, ma la cifra tonda dell’edizione umero 70 lo rende un evento nell’evento».
I primi passi sono chiari: «Formare il gruppo di autori e la commissione musicale». Anche sul primo obiettivo non ha dubbi: «Trovare belle canzoni perché il sogno di qualunque direttore artistico è di avere pezzi che durino nel tempo e non si spengano dopo i 5 giorni del Festival».
Difficile credere che nel Sanremo di Amadeus non salgano sul palco Fiorello e Jovanotti: «Se non vengono li vado a prendere io a casa... Ci conosciamo da sempre, quando vivi un momento della vita così importante la prima cosa che ti auguri è che gli amici ti siano vicini. Fiorello è come un fratello, siamo partiti insieme da Radio Deejay, la prima cosa che mi ha chiesto è stata come mai era più agitato lui di me. Jovanotti è stato il mio primo annuncio televisivo su una rete nazionale: meno di 10 secondi su Italia1 con addosso un improbabile completo rosa, ma me li ricordo ancora adesso».
La carriera di Amadeus è fatta di alti (tanti) e bassi (qualcuno), il più rovinoso nel 2006, il telefono non squillava più. «Tre anni di buio: se allora mi avessero detto che 10 anni dopo avrei condotto Sanremo, avrei creduto di più agli extraterrestri». Che per molti esistono.