Suso ipnotizza il Manchester e Giampaolo: «Deve restare Mi fa impazzire»
Arriva la terza sconfitta in tre partite contro Bayern, Benfica e Manchester United, ma il Milan di Giampaolo cresce e contro i Red Devils al Millennium Stadium di Cardiff perde ai rigori, per un errore di Daniel Maldini. Il risultato (7-6) è un optional in questa fase di costruzione, per giunta contro un avversario più avanti di condizione (ma comunque senza Lukaku e Pogba) in vista del debutto tra una settimana col Chelsea.
Quel che conta è la sensazione di un’architettura rossonera che si intravvede dietro ai lavori in corso. E non a caso Giampaolo è soddisfatto: «Il grosso della musica i ragazzi l’hanno recepita. Col tempo miglioreremo, perché gli errori ci sono stati. Ma a me interessa l’acquisizione di una mentalità: dobbiamo giocare la partita e non far sì che siano gli altri a giocarla su di noi».
Dopo un inizio un po’ difficoltoso il Milan resta corto, ordinato senza essere scolastico, tiene palla con personalità e si rende pericoloso quando riesce a trovare la verticalità. E soprattutto quando Suso decide che il nuovo abito di trequartista va portato senza costrizioni, alla sua maniera. Lo spagnolo guida la squadra alla rimonta dopo il gol dello United al 14’, con Rashford che da sinistra si accentra e fa fuori in scioltezza Calabria e Musacchio. Suso prima fa le prove con un tiro dal limite, poi perfeziona la mira e dopo uno scarico di Borini, con un sinistro a giro batte De Gea. Mica male per un giocatore sul mercato: «È un fuoriclasse — dice Giampaolo — e noi i giocatori forti dobbiamo tenerli. L’ho detto alla società e a lui. Sono innamorato, mi fa impazzire. È uno che può essere determinantre». La rapidità di esecuzione è la chiave di tutto e quando il motore del Milan arriva a regime la situazione sembra sotto controllo. Suso stavolta fa il rifinitore con un cross sul portiere: il colpo di testa buono è di
Castillejo, la deviazione decisiva di Lindelof.
Se Suso è ispirato, Piatek non riesce a sbloccarsi, arrivando sul pallone sempre con quella frazione di secondo di ritardo. L’inserimento al suo fianco di Silva, non aumenta il peso dell’attacco. Si rivede anche Bonaventura, in anticipo sui tempi di recupero, come trequartista. Ma quando le sostituzioni cambiano faccia alla partita Lingard, da sinistra, trova il diagonale del 2-2. Ai rigori segnano tutti, tranne Maldini junior (quinto rigorista) che si fa parare il tiro da De Gea. «È un percorso utile per lui — chiosa Giampaolo —: i ragazzi hanno bisogno di partite così per crescere».