Corriere della Sera

Nonno e papà assi dei lanci Luca fuoriclass­e del nuoto È la saga degli Urlando

Studente e campione con Dna italiano: è l’erede del divino Phelps

- Marco Bonarrigo

«Mio padre, Giampaolo Urlando, lanciava il martello ed era un campione: primatista italiano per anni, ha disputato tre Olimpiadi. Io, Alex, sono cresciuto sulla pista di Padova dove papà si allenava. Ho scelto il lancio del disco, ho vinto un tricolore ma ero solo un discreto atleta. A 25 anni mi sono trasferito negli Usa, ad Athens, per studiare. Ho sposato un’americana e abbiamo avuto due figli. Gianluca, che è il più grande, ha praticato pallanuoto e basket, formazione multisport­iva classica qui negli Usa. Da me e sua madre nessuna pressione. Quando ha scelto il nuoto eravamo solo preoccupat­i che gli allenament­i togliesser­o ore allo studio: ancora adesso quando lo vedi, Luca non sembra un atleta ma uno di quei diciassett­enni paciocconi e timidi che passano ore sui libri. Invece è diventato un fenomeno».

L’italiano di Alessandro/ Alex Urlando ha forti sfumature inglesi, normale per uno che da trent’anni vive negli Usa (ora a Sacramento) dove si è laureato in ingegneria e sviluppa tecnologia medica hitech per un’azienda tricolore. Suo figlio Gianluca (qui per tutti Luca) la settimana scorsa è finito sul New York Times dopo aver inanellato, negli ultimi sei mesi, una sfilza di record senza precedenti. Nelle recentissi­me Usa Pro Serie Luca ha nuotato i 200 farfalla in 1’53”84, demolendo il record precedente under 18, vecchio di 16 anni e realizzato da un mito assoluto dello sport a stelle e strisce, Michael Phelps, di cui Luca ha avvicinato anche il primato assoluto. A maggio Urlando ha battuto un altro record storico, quello delle 100 yards, realizzato sei anni fa dalla stella Caleb Dressel, sei ori iridati a Gwangju il mese scorso. Avesse disputato i Mondiali in Corea, sarebbe salito sul podio.

«Dopo aver battuto il primato dei 200 — racconta Luca — ero tranquilli­ssimo. Tornato negli spogliatoi trovo un messaggio sul telefono: “Sei stato bravissimo, ma se parti un po’ più piano vai ancora più forte”. Era Phelps. A quel punto sono entrato nel panico: cosa si risponde a un mito?»

«I trials Usa — spiega papà Alex — qualifican­o due atleti per specialità con un anno di anticipo sui campionati. Luca nel 2018 aveva 16 anni. La selezione è durissima ma quando ti conquisti il posto hai un’intera stagione per preparare l’evento. Non rimpiangia­mo la Corea, Luca parteciper­à ai Mondiali junior di Budapest dal 20 agosto e poi preparerà la qualificaz­ione olimpica».

Specialist­a dalla tecnica raffinatis­sima («Sembra nato per nuotare a farfalla» sentenzia Phelps il Divino), Luca Urlando sta scalando i ranking mondiali anche nei 200 misti e nei 400 stile libero. «Ho imparato a nuotare da mamma Melissa — spiega Luca — lei diceva che la farfalla era la specialità più dura, a me è piaciuta subito. È duro tenere assieme scuola e allenament­i, sono sempre sotto pressione. Ma se voglio diventare un campione vero, la strada è questa. Di sicuro la fatica in vasca non mi spaventa»

«Mio figlio — spiega Alex Urlando — frequenta la Mcclatchy High School qui a Sacramento, poi si trasferirà in Georgia: l’università di Athens ha una gran squadra sportiva, i Bulldogs. Se penso allo sport mio e di mio padre a scuola, mi vengono i brividi. Qui se sei un atleta di livello ti danno ogni opportunit­à per esprimerti, noi (ho studiato a Padova, Siena e Desio) eravamo considerat­i degli sfaticati».

Luca è seguito a bordo vasca da Billy Doughty, selezionat­ore del team Usa. Si allena otto volte a settimane in vasca e due in palestra con una doppia seduta quotidiana che inizia alle cinque di mattina. «La routine è durissima per lui e per tutta la famiglia — spiega Alex Urlando — ma quando hai una vasca di 50 metri collegata all’edificio della scuola sei un privilegia­to». Ma quanto c’è di italiano nella famiglia Urlando? Ancora Alex: «Non la lingua che ormai parlo solo io. Ci sono le radici, le visite ai nonni che con gli allenament­i di Luca si fanno più rare e un amore per la nostra cucina, che coltiviamo sia io che mia moglie. Se Luca, ha un segreto, sono la pasta e l’olio buono che mangia tutti i giorni».

Il suggerimen­to di Phelps Ricevuto il messaggio di Phelps «se parti più piano poi vai più forte» mi dico: e ora che rispondo al mito

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(Afp) Americano Luca Urlando, classe 2002, è nato e vive a Sacramento. Disputerà i mondiali junior a Budapest dal prossimo 20 agosto
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Il nonno Giampaolo Urlando, 74 anni, martellist­a, tre Olimpiadi
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Il padre Alex Urlando, discobolo, 48 anni, campione italiano 1996

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