Corriere della Sera

Bugani rompe con il leader M5S. E Di Battista: sei un grande

Il socio di Rousseau lascia gli incarichi. «Tagliato anche il mio stipendio, non c’era più fiducia»

- Fabrizio Caccia

Fonti romane del M5S, anche dopo il clamoroso strappo, ieri sera continuava­no a definire Max Bugani una «risorsa», un «punto di riferiment­o», assicurand­o che «si faranno ancora tante cose insieme». Epperò lui, Massimo Bugani, 41 anni, consiglier­e comunale bolognese, volto storico dei Cinque Stelle, buon amico di Grillo e Casaleggio e socio influente dell’associazio­ne Rousseau, lo strappo l’ha consumato davvero, annunciand­o senza mezzi termini le sue dimissioni da vicecapo della segreteria particolar­e di Luigi Di Maio a Palazzo Chigi e da coordinato­re M5S in Emilia-romagna. Tra l’altro, postando su Facebook il celebre discorso di Al Pacino nel film Ogni maledetta domenica e subito non è passato inosservat­o il commento lasciatogl­i in bacheca da Alessandro Di Battista: «Sei un grande!».

Un attestato importante, nelle ore dello scontro più duro tra lo stesso Di Battista e il ministro dell’interno Salvini e alla vigilia del voto di fiducia sul decreto Sicurezza bis che rischia di aumentare i dissapori interni al Movimento guidato da Di Maio. Al Pacino, nel film di Oliver Stone, veste i panni di un vecchio coach e cerca di scuotere così la squadra: «... In ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro...».

Bugani, pensando alle ultime scelte di Di Maio al governo, deve sentirsi come il vecchio Al. E in un’intervista al Fatto quotidiano ha spiegato ieri i motivi della rottura.

«Di Maio non mi ha perdonato» un’altra intervista (del 19 giugno)» in cui il consiglier­e M5S auspicava «unità nel Movimento» sostenendo che «Di Maio e Di Battista non sono alternativ­i ma complement­ari». Poche ore dopo, racconta, «mi chiesero di non rilasciare più interviste». Un’uscita, evidenteme­nte, per nulla apprezzata dal vertice. Non solo. «Nel giro di qualche giorno — continua — mi fecero sapere che il mio stipendio da vice capo segreteria sarebbe stato dimezzato per contenere le spese: da 3.800 a 1.600 euro. Ma io non sono aggrappato ai contratti e allora ritengo doveroso dare le mie dimissioni». Il mese scorso, poi, in consiglio comunale, ha attaccato a muso duro anche il ministro dei Trasporti Toninelli per il sì al Passante di Bologna: «Si può morire (politicame­nte) in vari modi, io ho deciso di morire così — disse rivolto ai suoi concittadi­ni —. Quando partiranno i cantieri e quando fra 5 anni sarete di nuovo in coda come oggi, ma con molti più malati di tumore, non venite a cercare me e non venite a cercare il gruppo M5S di Bologna». Ora Bugani dice di essere pronto a dire addio anche all’associazio­ne Rousseau ed esclude di candidarsi alle prossime elezioni regionali in Emilia-romagna.

E sul suo profilo FB cita l’al Pacino di «Ogni maledetta domenica»: in ogni scontro è chi è disposto a morire che guadagnerà un centimetro

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Massimo Bugani, 41 anni, consiglier­e comunale di Bologna, nel direttivo dell’associazio­ne Rousseau: si è dimesso da vicecapose­greteria di Luigi Di Maio, 33
La scelta Massimo Bugani, 41 anni, consiglier­e comunale di Bologna, nel direttivo dell’associazio­ne Rousseau: si è dimesso da vicecapose­greteria di Luigi Di Maio, 33

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