Corriere della Sera

Costa: «Ora basta mare Il ministro dell’interno deve darmi una mano nella Terra dei fuochi»

- Alessandra Arachi

ROMA Sergio Costa, cosa sta succedendo nella Terra dei fuochi? Roghi tossici ogni giorno...

«Quello che purtroppo succede ogni anno, ma non sono l’unico che deve fare qualcosa di concreto».

Lei è il ministro dell’ambiente, stiamo parlando di roghi tossici e di eco balle...

«Appunto».

Appunto cosa?

«Io ho fatto tutto quello che dovevo fare. E non solamente io. Nel novembre 2018 è stata istituita una cabina di regia per prevenire questo odioso fenomeno dei rifiuti tossici, e ad oggi ognuno ha fatto il suo, tranne il ministro dell’interno».

E che doveva fare Matteo Salvini?

«Il presidio del territorio, il ministro dell’ambiente non ha il potere sulle forze di polizia».

Si può spiegare meglio?

«Statistica­mente i roghi avvengono sempre alla stessa maniera. Si sa dove accendono i fuochi, a che ora, con quale modalità. Per prevenirli bisogna fare quindi degli appostamen­ti, e poi arrestarli e portarli in galera. Ma quelli non li posso certo fare io».

Anche i roghi di quest’anno hanno rispettato le caratteris­tiche delle statistich­e?

«Sì, è andata così a Battipagli­a, a Giugliano, a Caivano. E mentre c’erano questi roghi il ministro dell’interno non se ne occupava».

Era a Milano Marittima...

«Già, al mare, o comunque non era dove serviva».

È un attacco a Salvini?

«Per carità, è un appello. Chiedo al ministro dell’interno Matteo Salvini di occuparsi della Terra dei fuochi. Una settimana fa ho scritto anche al premier Giuseppe Conte per questo».

Per dire di far andare il ministro Salvini nella Terra dei fuochi?

«Per chiedergli di convocare la cabina di regia istituita per la Terra dei fuochi».

Chi fa parte, oltre lei e il ministro Salvini, di questa cabina di regia?

«Il ministro Luigi Di Maio, il ministro Elisabetta Trenta, il ministro Giulia Grillo».

E tutti hanno fatto il proprio dovere tranne il ministro Salvini?

«Pare di sì».

Sono, siete, tutti ministri Cinque Stelle tranne il ministro dell’interno che è della Lega, non le sembra un giudizio un po’ di parte?

«È la verità, si può controllar­e».

È sicuro?

«Fosse stata responsabi­lità di Di Maio lo avrei detto».

E invece?

«Di Maio ogni settimana sta facendo i controlli sulle produzioni illecite in nero. Il ministro Trenta ha fatto un accordo con l’aereonauti­ca militare affinché dall’aereoporto di Grazzanise gli aerei militari che fanno addestrame­nto partano con apparecchi ultra tecnologic­i per fotografar­e e monitorare il territorio. Il ministro Grillo sta operando per fare epidemiolo­gia con i medici di base e con l’istituto superiore di Sanità. Soltanto il ministro Salvini non ha fatto nulla su questo».

Per usare un eufemismo: non si può dire che i rapporti tra Lega e Cinque Stelle siano idilliaci in questo periodo...

«Per usare un eufemismo...». E lei è sicuro che anche questa vicenda della Terra dei Fuochi non sia un pretesto per un nuovo scontro?

«Io sono un ministro tecnico, non ho alcun interesse a fare scontri, sono più libero di altri. E poi sono un generale dei carabinier­i: trentacinq­ue anni fa ho giurato per il bene dei cittadini. Ci credo ancora a quel giuramento».

Come andrà a finire questo scontro tra le due anime del governo, secondo lei?

«Dipende».

Dipende da cosa?

«Se si vuol far prevalere l’interesse elettorale o quello dei cittadini, appunto. Abbiamo tante cose da fare, nel governo e la più importante di tutte è sicurament­e la legge finanziari­a. Io penso — come ho già detto — che l’interesse dei cittadini sia la priorità assoluta. Per questo non sto attaccando il ministro dell’interno, ma gli rinnovo un appello».

Quale?

«Dammi una mano nella Terra dei fuochi, Salvini».

Ho chiesto al premier di convocare la cabina di regia contro quella emergenza Gli altri ministeri, tutti 5 Stelle, fanno il loro dovere, ma non il Viminale

Dire che i rapporti tra Lega e Movimento non siano buoni è un eufemismo Ma sono un ministro tecnico e un generale dei carabinier­i, non mi interessa fare scontri

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