Corriere della Sera

L’alta tensione tra Usa e Pechino affonda le Borse

Borse ad alta tensione, New York arriva a cedere il 3,3%. Milano l’1,3%

- Di Daniele Manca e Danilo Taino

Alta tensione sulle Borse. Giù Wall Street e Nasdaq. I mercati risentono ancora della guerra commercial­e tra gli Usa e la Cina.

I mercati continuano a risentire della guerra commercial­e tra Stati Uniti e Cina, dopo che il presidente americano Donald Trump ha ribadito la volontà di introdurre dazi al 10% su 300 miliardi di dollari di merci cinesi (finora escluse da tariffe doganali) a partire dal primo settembre prossimo.

La mossa ha provocato uno scossone della valuta cinese, scesa sul dollaro ai minimi da 11 anni. Ieri per acquistare un dollaro occorrevan­o 7,1087 renmimbi, contro i 6,2 di appena un anno fa. Sul «sentiment» dei mercati, non soltanto asiatici, ha pesato inoltre la preoccupaz­ione per gli scontri di piazza ad Hong Kong, importante crocevia della finanza internazio­nale. In questo scenario movimentat­o Milano (-1,3%) e Madrid (-1,3%) hanno fatto leggerment­e meglio degli altri mercati europei, mentre Londra ha guidato i ribassi con un calo del 2,47% seguita da Parigi (-2,19% ) e Francofort­e (-1,8%). Pesanti gli indici Usa che in serata perdevano il 2,9% il Dow Jones e oltre il 3% il Nasdaq. In Italia lo spread Btp Bund ha chiuso in rialzo a 208,2 punti. Nonostante l’aumento del differenzi­ale Btp Bund il listino italiano è stato sostenuto dalle buone semestrali delle banche. Intesa Sanpaolo, Bper e Banco Bpm hanno chiuso in rialzo di circa un punto percentual­e. Da segnalare il calo del rendimento dei Treasury Usa a 10 anni all’1,74% mentre i titoli a tre mesi offrono il 2,02%. La cosiddetta «inversione della curva dei rendimenti» è considerat­a un pericoloso segnale di recessione.

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