Corriere della Sera

Governo salvo, ora lo scoglio Tav

Passa la fiducia in Senato: il decreto sicurezza è legge. Ma domani nuovo test sull’alta velocità

- L. Sal.

Il Senato ha approvato la questione di fiducia posta dal Governo sull’ok definitivo al decreto legge sicurezza bis. I voti favorevoli sono stati 160, quelli contrari 57, 21 gli astenuti. I presenti sono stati 289, i votanti 238, maggioranz­a a 109. Forza Italia non ha votato, cinque i ribelli nel Movimento 5 Stelle. Salvini: «Grazie agli italiani e alla Beata Vergine». Ma superato uno scoglio ecco un’altra prova da superare: già domani si rivota, questa volta sull’alta velocità. Altro terreno di scontro Lega-m5s.

ROMA Tanto tuonò che il governo passò senza problemi. Il Senato approva la fiducia messa dall’esecutivo sul decreto Sicurezza bis. La maggioranz­a fa il pieno con 160 sì. Sono tutti quelli previsti, con l’eccezione dei cinque «ribelli» del Movimento 5 Stelle usciti dall’aula per non partecipar­e al voto. E tenendo conto delle due assenze giustifica­te nella Lega, Umberto Bossi per motivi di salute e Massimo Candura in viaggio di nozze. I voti contrari sono stati in tutto 57, essenzialm­ente quelli dei senatori del Pd che indossano una tshirt con la scritta «Non sprechiamo l’umanità». Mentre davanti a Palazzo Madama si tiene un sit in di protesta e l’associazio­ne Libera lancia lo slogan «La disumanità non può diventare legge».

Gli assenti erano una trentina. Ma anche Forza Italia, presente in Aula ma senza partecipar­e al voto, e Fratelli d’italia, astenuti, hanno dato indirettam­ente una mano alla maggioranz­a abbassando fino a quota 109 il numero dei voti necessari per evitare una bocciatura e quindi una crisi di governo. Il decreto Sicurezza bis a questo punto diventa legge. Ma nelle prossime ore ci sarà un altro passaggio delicato per la maggioranz­a con il voto, sempre al Senato, delle mozioni sulla Tav, che vedono i due alleati di governo su posizioni contrappos­te.

Intanto Salvini passa all’incasso con un provvedime­nto sul quale nelle ultime ore aveva alzato la pressione proprio per mettere ancora una volta all’angolo il Movimento 5 Stelle: «Ringrazio voi, gli italiani e la Beata Vergine Maria», scrive su Twitter. L’altro vicepremie­r, Luigi Di Maio, non dice una parola sul decreto Sicurezza, che pure il Movimento 5 Stelle ha contribuit­o a far passare. Come ammette sempre per il M5S Gianni Marilotti, «solo il 20% dei nostri senatori approva il decreto ma il no porterebbe al voto». Dal Pd il segretario Nicola Zingaretti attacca proprio i pentastell­ati: «Grazie agli schiavi Cinque Stelle l’italia è più insicura».

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