«Per il commissario Ue in pista io e Garavaglia»
Il ministro Centinaio: staccare la spina? Io lo dico da due mesi
ROMA Salone Garibaldi, metà pomeriggio. Il ministro dell’agricoltura, Gian Marco Centinaio, viene dalla buvette del Senato e si dirige verso l’aula. La sua abbronzatura non passa inosservata: «Ero in Sardegna in moto e mi hanno fatto tornare di corsa per votare il decreto Sicurezza bis». Anche lei sulla moto d’acqua, come il figlio di Salvini?
«Macché (ride il ministro, ndr) , una moto vera, una Harley-davidson».
Si sta preparando per il trasloco in Europa?
«Salvini a Conte ha fatto soltanto due nomi, il mio e quello di Massimo Garavaglia». Garavaglia se la Commissione offre all’italia la Concorrenza e lei, nel caso ci toccasse l’agricoltura?
«Non lo dite troppo in giro. Si pensa che sia un portafoglio minore, invece è uno di quelli che ha più soldi da gestire. Per questo di solito non lo assegnano a Paesi grandi come Francia, Spagna, Italia». Lei è un candidato vero o un kamikaze, scelto apposta per essere bruciato?
«Qualunque nome fa la Lega può essere impallinato».
Non è la vostra strategia, per potersi giocare in campagna elettorale la carta dell’europa brutta e cattiva?
«No, Salvini l’europa vuole cambiarla dall’interno. L’incarico di commissario europeo lo vogliamo davvero». La Concorrenza le piace?
«Non sono i miei temi». L’industria?
«Matteo non è convinto, ma a me piace perché dentro c’è il turismo, una mia materia». Con le lingue se la cava?
«The pen is on the table, fin lì ci arrivo».
Quanta voglia ha di staccare la spina al governo?
«Dovevamo staccarla già dopo la vittoria alle Europee. Salvini sa come la penso e lo sanno anche Conte e Di Maio. Per questo hanno chiesto la mia testa».
Se ci sarà il rimpasto la faranno fuori?
«La mia testa è lì. Anzi, me la taglio da solo e gliela metto sul tavolo».