La capogruppo di FI Bernini: non ci hanno ascoltato
«Siamo rimasti in Aula per una protesta decisa Distacco abissale con loro»
ROMA Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato: ci spiega la scelta che ha fatto Forza Italia durante il voto di fiducia?
«Abbiamo deciso di rimanere in Aula dichiarando la non partecipazione al voto».
Che era quello sul cosiddetto decreto Sicurezza bis, un voto importante... «Appunto».
Non era meglio uscire dall’aula? Non sarebbe stata una provocazione più evidente?
«No, per noi rimanere seduti era il modo migliore per rimarcare il nostro distacco abissale da questa maggioranza di governo». Rimanendo seduti nei banchi dell’aula non volevate far abbassare il quorum?
«Già. Una protesta molto decisa». Eppure c’è stato un momento in cui Forza Italia sembrava disposta a sostenere questo provvedimento del governo. «Sì, all’inizio sì».
E poi?
«Abbiamo posto al governo una condizione. Anzi, due». Che evidentemente non sono state accolte dalla maggioranza...
«Evidentemente».
Cosa avevate chiesto?
«Che sul decreto Sicurezza bis non venisse posta la fiducia. Ma non solo».
Cosa altro?
«Che nel provvedimento fosse stanziato almeno un miliardo e mezzo per il comparto sicurezza-difesa».
E invece quanto è stato messo alla fine come finanziamento?
«Meno della metà, ma soprattutto hanno distribuito i soldi in maniera frammentata, distribuendo briciole nei comparti. Un risultato particolarmente mortificante». Come mai così decisa?
«Non vogliamo dare nessun aiutino, nessun alibi a questo governo che ci ha deluso profondamente. Ha sempre detto di voler sostenere le forze dell’ordine ma in questa occasione ha dimostrato di farlo soltanto a parole».