Corriere della Sera

Addio alleanze Così Modi balla da solo

- Di Danilo Taino

Siamo pienamente nell’era delle decisioni unilateral­i. Dopo avere stravinto in maggio le elezioni, il primo ministro indiano Narendra Modi ha mosso il passo più rischioso da decenni per la politica internazio­nale di Delhi. Strappare l’autonomia statuale al Kashmir senza tenere conto delle opposizion­i sul posto e senza considerar­e le ripercussi­oni estere è la decisione di un governo, quello del Bjp, che punta come mai prima sul nazionalis­mo. Ora, dovrà affrontare la ribellione della maggioranz­a musulmana dello Stato Jammu and Kashmir e gestire problemi storici di frontiera con il Pakistan (con rischio terrorismo) e con la Cina. In più, vedrà probabilme­nte peggiorare i rapporti anche con Washington, che al primo ministro pakistano Imran Khan si è riavvicina­ta e ha chiesto assistenza nel confronto con i talebani dell’afghanista­n. È vero che il Kashmir è un punto di tensione dall’ottobre 1947, quando fu unito all’india e non al Pakistan dopo la Partition con cui si concluse il dominio britannico nel subcontine­nte: risolverlo darebbe stabilità alla regione. Cercare di farlo con un colpo di mano, nemmeno tanto pacifico, potrebbe però innescare una spirale difficile da controllar­e. Da oggi una cosa è chiara: l’india di Modi è indifferen­te alle alleanze, va da sola. Come una grande potenza che forse ancora non è.

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