Il padre di Gabriel: «Lui è tornato in albergo ma non sapeva ancora che il militare era morto»
«Mio figlio era lì, ha sbagliato. Ma non è un assassino e io voglio dimostrarlo». Fabrizio Natale è il padre di Gabriel, il diciottenne americano accusato di aver ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega insieme all’amico Lee Finnegan Elder. Nello studio dei suoi avvocati Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, accetta per la prima volta di rispondere alle domande su quanto accaduto la notte tra il 25 e il 26 luglio. Suo figlio era lì mentre l’amico infieriva con 11 coltellate sul carabiniere. Come può dire che non c’entra?
«Lui mi ha giurato di non sapere che l’altro ragazzo aveva un coltello. Pensava di dover effettuare uno scambio come gli era stato chiesto e così avrebbero avuto indietro i soldi».
Poi però c’è stata l’aggressione e il suo amico ha accoltellato un uomo. Perché, invece di scappare via è tornato in albergo a dormire?
«Lui non sapeva che quell’uomo era un carabiniere, mi ha assicurato di non aver capito che era morto».
E lei gli crede?
«Sì. L’ho visto in carcere, ho visto in che stato è, quanto è disperato. E gli credo».
Non pensa alla disperazione della moglie e dei familiari del vicebrigadiere Cerciello Rega?
«Certamente, lo faccio in continuazione. Lo so che loro stanno peggio di me. Ma proprio per questo io chiedo che sia fatta chiarezza su tutti i punti oscuri».
Pensa di incontrarli o vuole dire loro qualcosa?
«E che cosa potrei dire? Nulla può cambiare una tragedia simile. Provo dolore come se avessi perso un figlio, ma non credo che le mie parole siano utili per loro».
Come mai lei e suo figlio eravate a Roma?
«Io sono italiano, ma lavoro negli Stati Uniti da quando ero giovane. I miei genitori vivono a Fregene. Tutti gli anni veniamo qui d’estate anche perché i miei figli sono molto legati a mio fratello».
E lei dov’era quella sera?
«A Fregene. Gabriel mi aveva detto che un suo amico con cui aveva studiato al liceo era arrivato a Roma. Si erano parlati attraverso i social e si erano dati appuntamento per vedersi. Mio fratello lo ha accompagnato».
Quando siete stati avvisati di quello che era successo? «Mai. Lo abbiamo saputo dalla televisione. I miei genitori hanno visto il tg, c’era la foto di Gabriel. Mio fratello è andato di corsa all’albergo e poi ha saputo che era stato arrestato».
Che cosa le ha detto suo figlio la prima volta che l’ha visto?
«Era in carcere, piangeva di