Corriere della Sera

L’invasione del granchio azzurro

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● Dall’alto, Greg Fleniken, imprendito­re petrolifer­o morto nel 2010 a 55 anni, e l’investigat­ore privato Ken Brennan, oggi 69 anni, che ha risolto il mistero della sua morte

● Il corpo di Fleniken fu trovato la mattina del 16 settembre 2010, nella stanza 348 dell’eleganté Hotel di Beaumont, in Texas

L’ultimo contatto di Greg Fleniken con l’amore della sua vita è uno scambio di mail in cui discutono delle tasse da pagare. Sono le 19.30 del 15 settembre 2010 e l’imprendito­re petrolifer­o può finalmente distenders­i sul letto e rilassarsi un po’, nella stanza 348 dell’eleganté Hotel di Beaumont, Texas, dove dorme sempre quando è in viaggio d’affari da quelle parti. Posa sul comodino il Blackberry, il pacchetto di Merit, l’accendino, poi scarta un paio di barrette al cioccolato. Fuma troppo ed è sovrappeso, Susie glielo dice sempre che a cinquantac­inque anni dovrebbe cambiare stile di vita, lui però non le ha mai dato retta. Accende la tivù e si mette a guardare Iron Man 2. Non arriverà alla fine del film.

Quando la mattina dopo lei gli telefona per dargli la sveglia, come fa sempre quando Greg è in trasferta, prende subito paura. In tanti anni, è la prima volta che il marito non le risponde. Dopo pochi minuti Susie chiama il desk dell’albergo per chiedere di mandare qualcuno a controllar­e. Il corpo di Greg è steso a terra, con la testa rivolta sul tappeto. Non ci sono tracce di sangue né segni di effrazione. In tasca ha il portafogli­o con mille dollari in contanti, nella mano sinistra una sigaretta che non è stata accesa. Arrivato sul posto, il detective Scott Apple all’inizio pensa a un arresto cardiaco.

Il medico legale Tommy Brown si è dato una regola: per un’autopsia non impiega mai più di 45 minuti. Anche stavolta se la cava in fretta, ma il responso è sconvolgen­te. All’esterno, il cadavere presenta una strana, piccola ferita allo scroto; all’interno ci sono lacerazion­i nel fegato e nello stomaco, tre costole rotte e un foro nell’atrio destro del cuore. Il referto non lascia dubbi: questa non è una morte naturale, la vittima è stata picchiata e uccisa. Restano però inspiegabi­li sia la mancanza di segni di colluttazi­one nella stanza, sia la quasi totale assenza di ferite esterne nel cadavere.

A caccia di un movente, il detective Apple indaga sul passato apparentem­ente senza macchia di Fleniken. Mette sotto torchio il fratello e socio in affari Michael, poi la moglie Susie, ma senza risultati. Guarda i filmati delle telecamere interne dell’hotel, ma non è stato registrato alcun movimento sospetto. Sente anche gli ospiti della stanza accanto, la 349, tre elettricis­ti impegnati in un cantiere della zona, ma nemmeno loro hanno visto o sentito qualcosa di sospetto. Sembra un delitto perfetto, se non proprio sovrannatu­rale.

Sei mesi dopo l’inchiesta è in un vicolo cieco. La vedova Fleniken ottiene l’autorizzaz­ione alla cremazione della salma. E decide di assumere un investigat­ore privato, Ken Brennan. Ha 60 anni, gli occhi azzurri, le spalle da Dick Tracy e l’accento di Long Island, dove era stato agente speciale della polizia. Nel suo campo è il numero uno, la sua storia finirà anche nella mitica serie di reportage Vanity

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